Uno sviluppo annunciato e che ora ha avuto sanzione formale, come atto dovuto a tutela degli stessi indagati, quello per il quale la Procura della Repubblica di Cuneo ha iscritto altre due persone nel registro dell’indagine penale relativa alla morte di Anisa Murati, la bambina che lo scorso 17 luglio è affogata nel lago del Bioparco "AcquaViva" di Caraglio.
Sin da subito gli inquirenti avevano proceduto nei confronti del gestore del grande spazio verde di regione Bottonasco, Roberto Manzi, e della diciottenne che, alla testa di altri sei educatori, avrebbe avuto la responsabilità della comitiva di 49 bambini provenienti dall’estate ragazzi della Valle Stura, gli stessi che quel mercoledì avevano partecipato alla gita poi finita in tragedia.
Ora, mentre l’indagine è passata dal sostituto presso la Procura della Repubblica Alberto Braghin alla collega Alessia Rosati, l’inchiesta vede ora coinvolti anche il parroco di Demonte, don Fabrizio Della Bella, organizzatore dell’attività estiva, e una seconda animatrice, l’unica altra maggiorenne del gruppo.
Le indagini condotte dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Cuneo avanzano intanto con nuovi accertamenti. Domani, giovedì, nell’area di Caraglio ancora sotto sequestro, è prevista una nuova ispezione cui prenderanno parte funzionari dello Spresal, il servizio di prevenzione infortuni dell’Asl Cn1, il servizio Ambiente della stessa Asl e uomini del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco.