Attualità - 27 aprile 2024, 16:00

Carcere di Saluzzo, detenuti appartenenti al circuito “Alta Sicurezza” si rifiutano di rientrare in cella

Dal 25 aprile ad oggi continua la protesta, lo segnala l'Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria: " Si è evitato il peggio solo grazie alla mediazione continua del personale"

Carcere di Saluzzo, detenuti appartenenti al circuito “Alta Sicurezza” si rifiutano di rientrare in cella

Il 25 aprile, circa 12 detenuti, la maggioranza ergastolani, appartenenti al circuito "Alta Sicurezza" si sono categoricamente rifiutati di rientrare nelle proprie celle detentive per protesta, poiché non intendevano essere assegnati a celle diverse al termine dell’isolamento. 

A segnalarlo è il sindacato O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che aggiunge:
"si sono "accampati" nel corridoio della sezione del reparto di isolamento e hanno desistito alle ore 2:30 del giorno 26 aprile. 

Si è evitato il peggio solo grazie alla continua mediazione del personale di polizia penitenziaria".

Sempre ieri, venerdì 26 aprile, quattro detenuti dello stesso istituto, anch'essi appartenenti al medesimo circuito "Alta Sicurezza", si sono rifiutati di rientrare in cella. Anche oggi, sabato 27 aprile, i quattro detenuti continuano imperterriti nella loro protesta. 

"La situazione della casa di reclusione di Saluzzo sta diventando ogni giorno sempre più pericolosa - dichiarano dal sindacato - : oltre ad essere messa a repentaglio la sicurezza e l'ordine dell'istituto, è minata anche l'incolumità fisica degli agenti di polizia penitenziaria che vi prestano servizio. 

Il personale è completamente abbandonato a se stesso in assenza dei vertici dell'istituto. 

Gli stessi detenuti "spadroneggiano a tutto campo" e il loro agire è in violazione delle regole e delle norme. Ancora una volta, come sindacato O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni affinché dichiari con urgenza e senza ulteriore ritardo, l'immediato stato di emergenza di tutte le carceri italiane. 

Il personale è allo stremo delle forze; speriamo - concludono - che non accada qualcosa di veramente grave e irreparabile".

Redazione

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