Attualità - 08 aprile 2024, 07:22

La Croce Rossa da Papa Francesco con 6 mila volontari piemontesi: “La nostra è un’umanità diffusa a favore delle persone vulnerabili”

Le parole di Valastro, il presidente nazionale. Erano guidati dal presidente regionale Vittorio Ferrero e di quelli dei comitati della provincia di Cuneo

La Croce Rossa da Papa Francesco con 6 mila volontari piemontesi: “La nostra è un’umanità diffusa a favore delle persone vulnerabili”

“Sei mila volontarie e volontari provenienti da tutta Italia hanno dato il loro abbraccio a Papa Francesco. Una rappresentanza degli oltre 150 mila donne e uomini della Croce Rossa Italiana che sono impegnati quotidianamente ovunque per chiunque, per alleviare le sofferenze, mettendo al centro la dignità dell’essere umano, all’insegna dei sette Principi del nostro Movimento e di una Umanità diffusa che è l’elemento cardine della nostra attenzione alle persone vulnerabili, quelle stesse persone alle quali Sua Santità ha dedicato grande attenzione e sensibilità”.

Queste le parole con le quali Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, ha dato inizio al suo intervento sabato 6 aprile, in occasione dell’udienza in Vaticano con i volontari e le volontarie di Croce Rossa Italiana, presenti in Aula Paolo VI anche con le componenti delle infermiere volontarie e del corpo militare volontario.
Circa cento le volontarie, i volontari e le crocerossine intervenute in rappresentanza dei Comitati di Croce Rossa della provincia di Cuneo.

“Sono molteplici le sfide che ogni giorno affrontiamo: forniamo assistenza alle vulnerabilità come la povertà, la migrazione, la solitudine involontaria che colpisce gli anziani, la dispersione scolastica dei più giovani e le emergenze umanitarie. Ci prepariamo e prepariamo le comunità in cui operiamo – ha aggiunto Valastro – alle sfide che potranno colpirci, facendo prevenzione e preparazione ai disastri, esercitandoci con le Istituzioni e le altre organizzazioni ad intervenire negli scenari più complessi. Studiamo e approfondiamo i cambiamenti nella società e le nuove tecnologie, sperando di poter esser pronti quando emergeranno nuove vulnerabilità e ci verrà chiesto di continuare ad essere al fianco delle persone più vulnerabili, portando quel messaggio che il nostro fondatore, Henry Dunant, nel 1859 urlò all’umanità: Tutti Fratelli!”

Nel corso dell’incontro sono state ricordate, attraverso le testimonianze di alcuni volontarie e volontari, le recenti sfide che hanno visto impegnata la Croce Rossa Italiana. Dalla pandemia all’alluvione in Emilia Romagna, dall’accoglienza alle persone migranti a Lampedusa fino alla crisi in Ucraina, per arrivare alle attività a supporto della popolazione nella Striscia di Gaza.

Il presidente Valastro ha poi rivolto la più sincera vicinanza ai familiari delle vittime del terremoto dell’Aquila del 2009, che accadde proprio il 6 aprile: “309 donne, uomini e bambini che persero la vita in quel triste momento”.

Un minuto di raccoglimento è stato rivolto in memoria delle vittime dell’epidemia da Covid-19 e delle volontarie e dei volontari venuti a mancare durante la pandemia, proprio a seguito del loro impegno a supporto della popolazione in questa emergenza.
Sua Santità, Papa Francesco, nonostante fosse visibilmente provato dal recente stato di malattia, non ha lesinato strette di mani e ringraziamenti e seppur spinto su una sedia a rotelle, è voluto passare in mezzo ai tanti volontari presenti.

“Sono contento di incontrarvi in occasione del 160° anniversario della fondazione della Croce Rossa Italiana”, ha detto il Santo Padre al suo ingresso nell’aula, “quella di oggi è un’occasione speciale per esprimervi tanta gratitudine per il servizio che rendete nei contesti bellici e per l’aiuto che ogni giorno prestate a chi è nel bisogno in molteplici situazioni di emergenza. Grazie, grazie tante per questo! Il vostro impegno, ispirato ai principi di umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità e universalità, è anche segno visibile che la fraternità è possibile. Se si mette al centro la persona, si può dialogare, lavorare insieme per il bene comune, andando oltre le divisioni, abbattendo i muri dell’inimicizia, superando le logiche dell’interesse e del potere che accecano e rendono l’altro un nemico. Per il credente ogni persona è sacra. Ogni creatura umana è amata da Dio e, per questo, portatrice di diritti inalienabili”.

Non è mancato anche un simpatico momento, quando il presidente della Fanfara Nazionale della Croce Rossa Italiana, Paolo Garnerone, presidente del Comitato Croce Rossa di Castellamonte, ha omaggiato Papa Francesco del berretto della fanfara. “Santità, il  cappellino della fanfara a nome di tutti”, racconta Garnerone. “È per me? Allora lo metto”, la risposta del Papa. Il Pontefice lo ha così prontamente indossato, facendo esplodere nella sala uno scrosciante applauso accompagnato da un coro al grido di: “Francesco, Francesco”

Insieme al Presidente Rosario Valastro, hanno partecipato all’udienza in Vaticano tutti i membri del consiglio direttivo nazionale della CRI, ovvero: Debora Diodati (vice presidente), Edoardo Italia (vice presidente e rappresentante dei giovani della CRI), Adriano De Nardis e Antonio Calvano (entrambi consiglieri). Hanno inoltre partecipato alla cerimonia Mercedes Babé, presidente della commissione permanente della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio.

Andrea Olimpi

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