"La presunzione di innocenza è uno dei principi alla base del nostro ordinamento e va ribadito e tutelato. Giusto il provvedimento approvato in Senato, che va in questa direzione”.
Così il Senatore Giorgio Maria Bergesio (Lega) commenta il via libera del Senato, con 104 “sì” e 56 “no”, al ddl Nordio. La misura, approvata in Consiglio dei Ministri il 15 giugno 2023, passa ora al vaglio della Camera.
Il testo include 9 articoli che modificano il Codice penale, quello di procedura penale, l’ordinamento giudiziario e il Codice dell'ordinamento militare.
Prevede tra il resto l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio e la modifica della disciplina del reato di traffico di influenze illecite, limitato a condotte “particolarmente gravi”, e rafforza la tutela della libertà e della segretezza delle comunicazioni del difensore ed anche la tutela del terzo estraneo in caso di intercettazioni. Interviene inoltre sulle intercettazioni a tutela del terzo non indagato, con il divieto di pubblicazione del contenuto in tutti i casi in cui quest’ultimo non sia riprodotto dal giudice nella motivazione di un provvedimento o utilizzato nel corso del dibattimento, e contiene novità anche sulle misure cautelari, con l’interrogatorio preventivo della persona sottoposta alle indagini preliminari e la decisione collegiale per la custodia in carcere. Infine esclude il potere del pm di proporre appello contro le sentenze di proscioglimento per molti reati.
“La riforma è un importante passo avanti, a cui si è arrivati con buon senso e responsabilità”, prosegue il parlamentare, Vicepresidente Commissione Attività produttive del Senato, che dice ancora: “Si mette la parola “fine” al “Bronx” delle intercettazioni e alla violazione della vita privata delle persone anche solo sfiorate da indagini, sino ad oggi regolarmente messa in piazza. Inoltre vengono accolte le tante istanze giunte negli anni da sindaci ed amministratori locali di ogni schieramento, impossibilitati in molti casi a prendere decisioni importanti per il bene dei propri concittadini per il timore di incappare nel reato di abuso d’ufficio”.
“Molto spesso sul banco dell’opinione pubblica sono finite persone completamente estranee alle indagini, offese e compromesse nella loro carriera per ragioni che si sono poi rivelate infondate. Tutto questo sta per finire, con il via ad una riforma della giustizia che non era più rinviabile”, conclude il Senatore Bergesio.





