Sono loro, le primule, il segnale dell’arrivo della bella stagione. Camminando in alta Langa se ne possono vedere tante sbocciare e colorare prati e boschi.
Il loro stesso nome deriva da “primus” (primo), proprio per sottolineare la precocità della fioritura di questa pianta, che tradizionalmente segna la fine dell’inverno.
Origine e varietà
Puntuale come tutti gli anni questo periodo dà il via alla colorata invasione delle primule. È difficile resistere, anche perché ce n’è per tutti i gusti: al mondo ne esistono migliaia di varietà e sono originarie del Sudamerica, Asia Meridionale, Cina e Giappone.
Come spiega Wikipedia, le più conosciute sono la Primula Obconica, adatta per la coltivazione in vaso, la Primula Polyanthus dai bellissimi fiori bicolore, la Primula Sieboldii con gli steli alti, la Primula Veris o Primula Odorosa con fiori peduncolati molto profumati.
Simbologia
Chiamata nel linguaggio dei fiori ottocentesco “primoletta” o “primavera”, è simbolo dell’adolescenza, in particolare quella gialla della prima giovinezza. Nella tradizione popolare la primula, annuncio della primavera imminente, ha significati contrastanti, perché oltre a quello della giovinezza è anche il simbolo della diffidenza.
Coloratissima e delicata, la primula è un fiore semplice e rustico che gli si vuol bene solo a nominarla e che nella sua semplicità racchiude dolcezza e gentilezza a iosa.
Proprietà
Questi meravigliosi occhi della natura vantano anche molte proprietà: sono ricchi di sali minerali, oli essenziali, pigmenti flavonoidi, enzimi, vitamina C e servono a combattere la tristezza, grazie a virtù calmanti ed espettoranti.
Uso in cucina
È uno dei fiori più apprezzati in cucina, anzi l’abbinata primula e lattuga è ormai annotata su tutti i manuali di ricette. Tanto da far venire in mente una canzone di Fabio Concato, che nel ritornello canticchiava: «… ogni tanto mangio un fiore…».
A proposito, questi piccoli fiorellini hanno un leggero sapore piccante e contengono primaverina e primulaverina, due sostanze naturali simili all’acido salicilico, principio attivo dell’aspirina. Per queste sostanze le primule sono analgesici naturali, si utilizzano soprattutto per leggeri mal di testa, come antinfiammatori e per la prevenzione di tosse e come febbrifughi. Hanno anche proprietà sedative, calmanti, soprattutto contro l’ansia e l’insonnia.
Il nome
Il nome deriva dal latino primus e, all’inizio del Rinascimento, questo termine indicava indifferentemente qualsiasi fiore che sbocciasse appena finito l’inverno: primule erano le pratoline, primule erano i bucaneve e così via. Con il tempo, poi, si guadagnò l’esclusività del nome. E ora, finalmente, primula è la primula, punto.