Attualità - 31 gennaio 2024, 14:34

"I trattori sono le nostre braccia. Non ci fermeremo, chiediamo ai cittadini di essere con noi"

Una rappresentanza di agricoltori e allevatori è stata ricevuta dal presidente della Provincia Luca Robaldo, che si è impegnato a portare le ragioni dei manifestanti all'attenzione della Regione, del Ministro dell'Agricoltura e dei parlamentari del territorio

Da sinistra Luca Robaldo, Andrea Sommavilla, Marino Bruno, Jessica Serra e Franco Clerico

Da sinistra Luca Robaldo, Andrea Sommavilla, Marino Bruno, Jessica Serra e Franco Clerico

Hanno fermato i trattori di fronte al palazzo della Provincia e aspettato che i loro portavoce salissero ad incontrare il presidente Luca Robaldo, che li ha ascoltati, comprendendo le ragioni della protesta indetta oggi, a Cuneo, da agricoltori e allevatori. L'incontro porterà alla stesura di un documento che sarà inviato alla Regione, al Ministero dell'Agricoltura e ai parlamentari della Granda. 

Loro sono Franco Clerico, allevatore di bovini di razza piemontese di Bastia Mondovì, Jessica Serra, allevatrice di bovini da carne e da latte di Caraglio, Andrea Sommavilla, agricoltore di Boves e Marino Bruno, anche lui allevatore di bovini di razza piemontese di Mondovì.

Ci tengono ad evidenziare che non hanno alcuna appartenenza, non hanno bandiere né sindacati; non vogliono in alcun modo essere associati ai no vax, ai no 5G, a niente che li identifichi in modo diverso dall'essere agricoltori e allevatori che chiedono solo di lavorare in condizioni dignitose.

"A Cuneo non si era mai vista una manifestazione così partecipata e spontanea, non promossa dalle associazioni di categoria. Non ci sentiamo rappresentati né tutelati. Ai tavoli, dove si discute e si decide, dobbiamo sederci noi, perché siamo noi che non riusciamo più ad andare avanti, strozzati dai costi, dalla concorrenza sleale, dai prezzi imposti dalla grande distribuzione, che non ci permettono di sopravvivere. Non vogliamo la carità, non vogliamo aiuti dall'Europa, vogliamo lavorare e vederci riconosciuto il giusto compenso. Ne va del nostro futuro".

Tornano ai loro trattori, diretti verso il palazzetto di San Rocco Castagnaretta, dove pranzeranno a pane, salumi e formaggio. Nel pomeriggio è atteso un secondo corteo.

"Non vogliamo creare problemi, la nostra è una protesta pacifica. Chi la pensa diversamente, non sarà con noi. Questo è un primo passo, vedremo a cosa porterà. Di sicuro non ci fermeremo. Chiediamo ai cittadini di essere al nostro fianco. Di quello che si spende per la frutta e la verdura nei supermercati, a noi arrivano le briciole. La nostra battaglia deve essere quella di tutti".

Barbara Simonelli

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