Curiosità - 25 dicembre 2023, 10:44

Il Natale... com'era

Ma tu lo sai com’era Natale un tempo? Me lo sono chiesta perché ho chiaro in mente quando mio nonno, la vigilia di Natale, mi diceva che ero fortunata ad avere così tante cose sotto l’albero

Il Natale... com'era

Ma tu lo sai com’era Natale un tempo? Non sto parlando di un tempo remoto, ma di qualche decennio fa!

Me lo sono chiesta perché ho chiaro in mente quando mio nonno, la vigilia di Natale, mi diceva con gli occhi lucidi, che ero fortunata ad avere così tante cose sotto l’albero. Ai miei tempi non passava Babbo Natale, ma Gesù Bambino. Trovavo i miei pacchi la mattina di Natale al fondo del letto e spesso non c’era tutto quello che avevo chiesto, ma io ero contenta lo stesso.

Sono stata fortunata perchè per me, con poco o tanto, Natale è sempre stata una bella festa. In questo fine anno, di guerre, intolleranza, spreco ed eccessivo consumismo, ho voluto fare un viaggio, un bellissimo itinerario alla scoperta di com’era un tempo questo giorno di festa in famiglia. L’unico modo per capire com’era davvero è stato intervistare chi, questo momento di gioia, lo trascorreva in povertà e, nonostante tutto, ancora lo ricorda come un bel momento della propria vita.

Così, un pomeriggio della scorsa settimana, mi sono ritrovata circondata da splendide signore, ricche di esperienza e con qualche ruga sul viso, presso un piccolo locale di Rittana, Andata e Ritorno, una bottega di paese che ben si presta alle chiacchiere. Sono stati momenti davvero bellissimi, ho visto sorrisi, emozioni, lacrime. Per qualcuno non è stato facile ricordare. Il filo conduttore è sempre uno: un tempo si era capaci di accontentarsi del poco che si aveva.

Caterina, classe 1929, mi ha raccontato di come il suo era un Natale senza fronzoli, povero come dovrebbe essere, sottolinea. In regalo una bambola di cartone, che trovata sotto il cuscino uscita dalla messa di mezzanotte, e per il pranzo delle lasagne fatte con la verza, senza carne, ma speciali! Qui puoi vedere la sua video intervista https://www.instagram.com/reel/C1BzXHHgg2z/?igsh=dDgycDA2b2QxNjlu

Eliana, classe 1955 si ricorda commossa il suo regalo più bello, aveva sei anni e ha ricevuto un quaderno, una penna e due caramelle. Per lei qualche lacrima e un sorriso per quei tempi che non ci sono più, ma che nel cuore restano sempre, puoi ascoltare qui le sue parole https://www.instagram.com/reel/C0_K_KSAfJz/?igsh=MWF0ZmptZ2NiMmV4cg==.

Per Amalia, classe 1936, Natale voleva dire una gita in tranvai a Cuneo, a trovare una cara amica che aveva una drogheria, dove si poteva trovare zucchero, caffè. Ci si scambiava auguri sinceri, ora tutto è cambiato mi dice.(qui il link della nostra chiacchierata https://www.instagram.com/reel/C0_K_KSAfJz/?igsh=MWF0ZmptZ2NiMmV4cg==)

In un clima conviviale, intorno al tavolo ci siamo ritrovati in tanti. Anche Bruna, classe 1950 si è ricordata delle sue scarpe di quattro numeri più grandi che non le permettevano di camminare senza inciampare. Per lei il ricordo di un capodanno, di quel primo giorno dell’anno in cui, recitando la filastrocca del Bundì (buongiorno), si racimolava qualcosa: un omino di pane dal panettiere, qualche moneta dal vicino più generoso (qui trovi le sue parole https://www.instagram.com/reel/C1MEAhON2QC/?igsh=MTU4aXBmNjViN2xvNA==)

Non mi sono bastate queste belle signore e così sono andata ad incontrare Ruggero, classe 1936. Era intento a prendere la legna per la stufa. Quando gli ho chiesto com’era il suo Natale mi ha risposto che non sapeva nemmeno cosa fosse. Venduto a 6 anni per 30.000 , ha patito la fame e l’uomo che è oggi soffre ancora per quel bambino che è stato. Per lui mettere la moneta ricevuta dalla madrina per Natale, nel bussolotto della chiesa, era la speranza per far ritornare il padrino combattente in Russia. Parole toccanti, su cui riflettere e che puoi trovare qui https://www.instagram.com/reel/C1EXIr4gbXn/?igsh=c2w0c3VsbHducW1u

Non poteva mancare una gita da Mario Collino, per tutti Prezzemolo, che con il suo ricordo di un Natale povero ma felice, per un po’ mi ha incantato con il suo fare calmo e il suo cuore semplice. Ha avuto poco, anzi pochissimo, ma ora dona agli altri sorrisi e buon umore https://www.instagram.com/reel/C1Jfzk7tT7p/?igsh=MXdic3A2Ynpka3d4Zg==

L’ultimo incontrò è stato quello che ha reso ancora più bello questo viaggio. Sono andata a trovare Lucia, 101 anni compiuti a ottobre. Una signora solare, lucida, sorridente con cui ho trascorso qualche ora. Il suo regalo di Natale per lei era un “Purtugal”, ovvero un arancio e quando la maestra le ha chiesto di scrivere nel tema cosa aveva ricevuto da Gesù Bambino lei ha scritto convinta: “il Portogallo”! Un piccolo aneddoto che puoi trovare qui https://www.instagram.com/reel/C1OqQpetW8L/?igsh=MWhpYjNuN2d2MWgwZA==

Non sono passati tanti anni da questi ricordi, ed è stato davvero incredibile come molte persone, vedendo questi filmati, hanno rivissuto ricordi personali o raccontati dai nonni. Ho percepito che questo mio resoconto, è stato utile a mostrare come un tempo si aveva poco, ma in qualche modo, si trovava un motivo per essere felici perché non si poteva avere di più.

C’era solidarietà sincera, chi aveva tanto donava a chi aveva meno, senza volere nulla in cambio. Ci si conosceva tutti, si chiacchierava, si ballava, si trovava un modo per fare festa e soprattutto ci si incontrava e le parole si dicevano e non si scrivevano attraverso uno schermo.

Un giorno ho letto una frase che diceva: “Non importa cosa trovi sotto l’albero ma chi trovi intorno” e forse, oggi, ci siamo dimenticati di questo. Buon Natale

Cinzia Dutto

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