Eventi - 18 ottobre 2023, 16:01

"Vivere è cominciare": presentato, ad Alba, il dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026

Con Alba e Bra altri 86 Comuni di Langhe e Roero ad alimenare il fuoco della cultura, per raccontare "un'altra storia" che miri alla rigenerazione del territorio. Cinquanta nuovi eventi arricchiranno l'attuale palinsesto forte già di oltre 200 proposte, ma non sarà un "eventificio": si punta a una progettualità sistemica, che vede nella cultura l’asse portante di un nuovo posizionamento strategico

"Vivere è cominciare": presentato, ad Alba, il dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2026

Un ceppo dopo l'altro, ad alimentare (idealmente) il fuoco ardente della cultura: sul palco del Teatro Sociale Giorgio Busca di Alba, nella serata di ieri, martedì 17 ottobre, prima di apporre la propria firma sul libro di sostegno al progetto - con la penna Aurora ufficiale - sono sfilati i protagonisti della candidatura di Alba Bra Langhe Roero a Capitale Italiana della Cultura 2026.

"Il falò arde, vivo perché il falò della cultura è un fuoco vivifico che genera il futuro": così il direttore della Fondazione Cesare Pavese, Pierluigi Vaccaneo, aprendo l'evento insieme alla direttrice di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio, vicepresidente del Consiglio Direttivo del Comitato per la candidatura. Quindi il presidente Carlo Bo, sindaco della Città di Alba, di ritorno dal Terzo Forum dei Sindaci organizzato il 2 e il 3 ottobre a Ginevra da UNECE, la Commissione economica per l'Europa delle Nazioni Unite, al quale ha preso parte in rappresentanza dell’Italia, con i colleghi di Roma e Napoli: "Con 88 comuni coinvolti, è la più grande candidatura territoriale progettata in Italia. Un percorso che, al di là dell’esito, ci ha ricordato quanto sia importante saper fare squadra e lavorare in sinergia e, soprattutto, ci ha rammentato ancora una volta quanto gli aspetti culturali siano un fattore imprescindibile del nostro turismo e della nostra economia. Grazie a questo dossier un altro tassello importante va ad aggiungersi al percorso di crescita del territorio e di maggiore consapevolezza della nostra identità. È un grande orgoglio presentare il lavoro fatto e il mio ringraziamento, come presidente del Comitato e come sindaco della città di Alba, va a chi ha contribuito a realizzarlo”.

La coda di una cometa, con 88 puntini a simboleggiare gli altrettanti Comuni protagonisti del percorso di avvicinamento al 15 dicembre, quando la giuria esaminerà i 10 dossier ammessi alla short list dei finalisti: le 26 candidature iniziali sono già scese a 16, con dieci dossier scartati per lacune progettuali. Alba, Bra, Langhe e Roero dovranno vedersela con realtà quali Lucca, Rimini e L'Aquila, fra le più accreditate, come anche Senigallia, Maratea, Todi e Pantelleria.

Dopo il primo cittadino albese, il collega braidese, Gianni Fogliato, vicepresidente del Comitato (insieme a Liliana Allena e Giuliana Cirio), che ha aggiunto: “Abbiamo radunato idealmente gli 88 Comuni del territorio intorno al falò, uno dei temi della candidatura, per esprimerne i valori più veri, proprio come, da ragazzi, intorno al falò ci si raccontava con sincerità. Il fuoco, poi, si vede da lontano ed è un segnale che esprime il bello e il buono del nostro territorio, l’accoglienza verso i visitatori e i turisti, ma anche la cura del ‘ben-vivere’ di chi ci abita, tra comuni più grandi e più piccoli, coltivandone le radici profonde ma con grande attenzione all’innovazione e al futuro”.

Con le frasi di scrittori e artisti figli di queste colline - Pavese, Fenoglio, Gina Lagorio, Pinot Gallizio, per citarne alcuni - a scandire i diversi interventi, accompagnati dalla fisarmonica di Walter Porro, sul palco si sono avvicendati gli stakeholders del territorio, tutti impegnati a sostenere la candidatura: il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso, la consigliera con delega alla Cultura della Provincia di Cuneo Simona Giaccardi, il presidente della Camera di Commercio provinciale Mauro Gola, il vicepresidente della Fondazione CRC Francesco Cappello, il presidente di Banca d'Alba Tino Cornaglia e gli ultimi tre membri del Consiglio direttivo, il presidente del Centro Studi Beppe Fenoglio Riccardo Corino, la presidente della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d'Alba Liliana Allena e la giornalista Katia Robaldo, in forza all'Associazione Commercianti Albesi.

Quindi un secondo panel, coordinato dal direttore del comitato promotore, Mauro Carbone, che ha visto protagonisti iprofessionsiti che hanno tradotto in progetto concreto le idee del territorio: Giuseppe Scognamiglio, Davide Rampello, Carlo Nizzo e Matteo Gatto hanno anticipato - senza poter entrare nei dettagli, pena la squalifica della candidatura - per sommi capi i contenuti delle 64 pagine di dossier.

La partecipazione di Alba, Bra, Langhe e Roero al bando del Ministero della Cultura per diventare Capitale Italiana della Cultura 2026 (#ABLR2026) racchiude l’ambizione, l’orgoglio, l’appartenenza e la cura che insieme costituiscono il sentimento di un territorio “nobilitato” dall’operosità dell’uomo. Un percorso di crescita culminato con la nomina nel 2014 delle Langhe, del Roero e del Monferrato a patrimonio mondiale dell’UNESCO, attestato che afferma e conferma un modello di rigenerazione agricola di altissima qualità.  Ma partendo da questo straordinario patrimonio condiviso, #ABLR2026 – questo l’hashtag che simboleggia la candidatura – si pone come punto di partenza per scrivere "un’altra storia".

#ABLR2026 si inserisce infatti nel più ampio contesto di una progettualità sistemica, che vede nella “cultura” l’asse portante di un nuovo posizionamento strategico. Sotto questo profilo, la candidatura rientra nell’ambito di un organico piano di sviluppo territoriale volto alla valorizzazione culturale. #ABLR2026 si pone infatti l’obiettivo di creare un laboratorio di trasformazione culturale.

Una cinquantina di nuovi eventi andranno ad arricchire gli oltre 200 già esistenti, per un palinsesto che punterà a valorizzare le radici del territorio, costruendo sull'asse arte/cultura una nuova proposta territoriale con un piano strategico di sviluppo ideato a partire da un'analisi di contesto prodotta dal Politecnico di Torino. Il titolo dato al progetto è "Vivere è cominciare", riprendendo le parole scritte da Cesare Pavese, il figlio più illustre di Santo Stefano Belbo, in Il mestiere di vivere, diario pubblicato nel 1952. "L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante". Vivere è cominciare rappresenta per la candidatura non solo una semplice citazione, ma un incitamento, una sintesi virtuosa e l’essenza stessa del dossier. E nel sottotitolo Langhe e Roero: un’altra storia è racchiuso il senso della candidatura, che guarda all’innovazione e alla trasformazione culturale del territorio.

La strategia di sviluppo territoriale della candidatura parte da una visione: un’aspirazione di lungo periodo sposata a un desiderio di trasformazione. 
La visione alla base di #ABLR2026 è stata elaborata a partire da quattro parole chiave, che rappresentano i valori identitari del territorio e segnano la bussola direzionale del cambiamento: consapevolezza, mito, trasformazione e solidarietà.
L'immagine da cui nasce l'idea è quella del falò culturale, un fuoco simbolico attorno al quale si siederà una collettività in un grande laboratorio di condivisione, inclusione e dialogo. Un falò di pavesiana memoria, pronto ad accogliere attorno alle sue fiamme la cittadinanza, pronta a diventare comunità.
Enogastronomia, imprenditoria, turismo, innovazione, custodia e tutela del paesaggio: sono le eccellenze che il mondo riconosce a questo territorio e che #ABLR2026 vuole rafforzare e vivacizzare attraverso la partecipazione attiva di tutta la collettività per generare, anche in ambito culturale, per dare vita a quel senso di consapevolezza che ha reso questi luoghi unici e inconfondibili.

La Candidatura pone l’accento sulla capacità di Langhe e Roero di essere generatore di cultura, in una sfida che coinvolgerà tutti i player del luogo, imprese, associazioni, fondazioni e realtà in grado di incentivare l’innovazione.

A chiudere la presentazione, infine, gli attori Paolo Tibaldi, Paolo Giangrasso e Michela Fattorin, protagonisti anche in apertura.

Pietro Ramunno

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di LaVoceDiAlba.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU