Attualità - 02 ottobre 2023, 11:31

Il 15% della pioggia di un anno in poche ore: tre anni fa la tempesta Alex si abbatteva su Limone Piemonte

Era il 2 ottobre del 2020. Alluvione anche in alta Valle Tanaro e in valle Gesso. Tanti lavori sono stati fatti, ma resta aperta la ferita del tunnel di Tenda, mai più riaperto da allora

La foto simbolo dell'alluvione a Limone

La foto simbolo dell'alluvione a Limone

Due ottobre 2020-due ottobre 2023. 

Sono passati tre anni dalla tempesta Alex che ha devastato la valle Roya e Limone Piemonte e dall'alluvione in alta Valle Tanaro, la terza in sedici anni. Era la sera del 2 ottobre quando scese sul sud del Piemonte un quantitivo d'acqua pari al 15% della pioggia che normalmente si osserva in un anno, rendendo quel giorno il mediamente più piovoso degli ultimi 60 anni.

Danni e devastazione anche in valle Gesso, lungo la strada che porta a Terme di Valdieri e a San Giacomo di Entracque.

Limone, mai colpita dalla furia della natura prima di allora, è diventata il simbolo di quella devastazione. Con la foto che mettiamo a corredo dell'articolo. 

Lavori in questo tempo ne sono stati fatti tanti, in paese e sulla statale 20, portata via dalla furia dell'acqua in più punti. 

E' dello scorso mese di giugno il taglio del nastro del ponte che collega la statale 20 e il piazzale Nord, portato via dalla furia del Vermenagna. Lu pont 'd bosch' collega la parte bassa del centro storico con la statale 20, connettendo l'abitato con la regione di San Maurizio. Lungo 22 metri e largo 9, il ponte è costato circa 850 mila euro, finanziati con fondi statali e regionali.

Così come proseguono i lavori sulla Strada Romana, ripristinata fino al passaggio a livello grazie a fondi privati (circa 175 mila euro) raccolti nelle ore successive all'alluvione tramite la campagna “Together for Limone”.

In valle Tanaro, Ormea, Garessio, Bagnasco, Nucetto e Ceva si sono risollevate. Così come è tornata la pace nel piccolo cimitero di Trappa di Garessio, dove l’inondazione aveva portato via da tombe e loculi 120 salme. La maggior parte è stata recuperata, altre non riavranno più sepoltura, perse chissà dove.

A Garessio si attende il nuovo ponte Odasso. Quello storico, causa, per la sua struttura, della tracimazione del Tanaro e dell'invasione di acqua e fango nel centro del paese, è stato abbattuto a novembre del 2020. Al suo posto è stata installata una passerella provvisoria che verrà sostituita da una nuova costruzione su progetto del designer garessino Giorgetto Giugiaro.  

Il nuovo ponte sarà pronto entro il 2025. Circa 2,7 milioni di euro il costo dell’opera, finanziata con i fondi del PNRR richiesti dalla Regione Piemonte. 

A febbraio 2021 è stato abbattuto anche il ponte sulla ex provinciale 582 del Colle di San Bernardo, oggi di competenza ANAS. La decisione è stata presa per poter mettere in sicurezza l'area, dove insiste l'Huvepharma, ex Lepetit, che è stata fortemente danneggiata dall'alluvione. Sulla sua ricostruzione, però, nessuna novità. Con tutte le conseguenze di traffico pesante in centro paese.

In Valle Gesso è stata ripristinata la viabilità verso San Giacomo di Entracque, verso il lago delle Rovine e verso la piana del Valasco, con la costruzione di una passerella da Terme al parcheggio gestito dall'Ente parco.

Dopo tre anni, sono però ancora tanti i lavori da fare.

La ferita più profonda resta il tunnel di Tenda, chiuso da quella tragica alluvione e mai più riaperto, in attesa del completamento della nuova galleria, previsto per la primavera del 2024. La tempesta Alex si è portata via un pezzo di montagna e i tornanti sul lato francese, costringendo a rivedere profondamente il progetto.

L'alluvione ha poi riportato in auge il tema della ferrovia delle Meraviglie, la Cuneo-Ventimiglia, restata per mesi l'unico collegamento con la Valle Roya.

Le due infrastrutture saranno al centro della prossima Cig del 6 ottobre a Roma, dove si saprà se la nuova galleria sarà a doppio senso, se si metterà mano al vecchio tunnel, opera da rifinanziare, e se la ferrovia potrà diventare internazionale, dandole l'importanza e il ruolo che merita come cerniera tra Italia e Francia.

In quella Francia dove la Valle Roya, spazzata via da Alex, è stata interessata da lavori enormi e da investimenti prossimi al miliardo di euro, che l'hanno quasi completamente rimessa in piedi. 

Barbara Simonelli

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