Attualità - 29 settembre 2023, 13:04

Dal comprensivo di Santo Stefano Belbo all'Ancina di Fossano, pochi iscritti: la Provincia chiamata ad accorpare le dirigenze

L'incarico è stato affidato direttamente dalla Regione. Il consigliere delegato Sannazzaro chiede più tempo: "Interventi da concertare dopo un confronto con il mondo della scuola. Queste tempistiche sono troppo strette e siamo a pochi mesi da una imponente tornata elettorale"

Dal comprensivo di Santo Stefano Belbo all'Ancina di Fossano, pochi iscritti: la Provincia chiamata ad accorpare le dirigenze

Il tema scuole tocca anche la nostra provincia, che negli anni ha già fatto accorpamenti e scelte di razionalizzazione. Ma, evidentemente, qualcosa resta da fare. Anche perché nascono sempre meno bambini e questo si riflette sui numeri delle scuole, soprattutto nelle aree più marginali della Granda. 

I numeri su cui tararsi sono: 600 alunni per gli istituti di pianura e 400 per quelli montani. Non raggiungono questa soglia i comprensivi di Santo Stefano Belbo (in deroga da diversi anni), Neive, Revello, Demonte, Garessio e Bagnolo. Così come il liceo Ancina di Fossano e l'IIS Cravetta - Marconi di Savigliano.

La Regione chiede quindi un accorpamento che "farà saltare" cinque dirigenze. Non cinque istituti.

Dovrà procedere la Provincia, che dovrà agire tenendo conto della continuità territoriale, cioè della vicinanza tra sedi; non potrà fare omnicomprensivi, mantenendo quindi la separazione tra Primaria e Secondaria di primo grado da un lato e di secondo grado dall'altro e salvaguardare gli istituti montani periferici, come è il caso di Demonte.

La Regione Piemonte ha incaricato la Provincia di mettere in atto le procedure in tempi serrati: per quanto riguarda i sei istituti comprensivi, bisogna intervenire su cinque già nel 2024/2025; nessun accorpamento nel 2025/2026 e solo una nel 2026/2027. Ma questo timing presuppone la deliberazione favorevole, entro metà ottobre, di tutti i consigli comunali delle amministrazioni coinvolte e di tutti i consigli di istituto.

Il consigliere delegato, Davide Sannazzaro, sta chiedendo tempo. Perché c'è anche il tema degli istituti in reggenza, che in Granda sono ben 16. 

"Tra il 5 e il 7 settembre ho incontrato il Provveditorato Provinciale, tutti i Dirigenti scolastici e le sigle sindacali della scuola - spiega Sannazzaro. Successivamente ho valutato di chiedere alla Regione di poter affrontare questo tema per il  2025/2026 per avere davanti un anno di tempo per concertare in modo adeguato e facendo tutti gli approfondimenti necessari. E' necessario decidere in modo condiviso. La rete delle scuole superiori ha dei margini per una riorganizzazione più funzionale sul territorio e rispetto agli indirizzi di studio. In primis, bisogna aprire un ragionamento serio sull'istituto Cravetta di Savigliano. Rispetto agli istituti di Primo ciclo, è fondamentale un confronto con i sindaci dei territori che potrebbero essere interessati da tali dimensionamenti. Sarà fondamentale la collaborazione con il provveditorato per la gestione delle reggenze. Ma serve tempo, perché, non lo dimentichiamo, nel 2024 avremo una imponente tornata elettorale, tra amministrative, regionali ed Europee. Il tema della scuola non può essere strumentalizzato in chiave politica. Ricordo che la Provincia ha ricevuto il mandato dalla Regione, ed è alla Regione che ho chiesto tempo, scrivendo al presidente, agli assessori e ai consiglieri del territorio". 

Sannazzaro chiede quindi di non procedere con gli accorpamenti per l'anno scolastico 2024/2025 e di spalmare quindi le azioni sui due anni successivi, in quanto, come scritto nella lettera, "questa imminente tornata elettorale crea oggettivamente tensioni e rigidità non favorevoli alle concertazioni".

Barbara Simonelli

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