Attualità - 13 settembre 2023, 10:02

Missione compiuta in Turchia: la gioia degli speleologi del Soccorso alpino piemontese

Il gruppo sta attendendo l'organizzazione di un volo per il rimpatrio. L'Aeronautica Militare, che aveva messo a disposizione un aereo per portare i tecnici in Turchia, ha i mezzi impegnati in Libia e Marocco

Missione compiuta in Turchia: la gioia degli speleologi del Soccorso alpino piemontese

La bandiera turca e i sorrisi.

Sono quelli sui volti dei sei tecnici piemontesi, assieme al sanitario, che hanno partecipato alla spedizione italiana - in totale 46 uomini - per salvare lo speleologo americano bloccato nella grotta Morca in Turchia.

Tra loro anche i tre cuneesi: il secondo da sinistra è Luca Vinai, al centro, con la maglia grigia Stefano Calleris e alla sua destra Jacopo Elia, il più giovane del gruppo.

E' cuneese anche l'infermiere della spedizione, il primo da sinistra in foto: si tratta di Romeo Uries, prezioso infermiere della commissione medica che ha seguito il ferito per centinaia di metri in grotta e eccezionale tecnico di soccorso speleologico. Uries è dipendente dell'Asl CN2.

Salvataggio riuscito e missione compiuta. Anche se si sta rivelando una missione pure il rimpatrio. Il gruppo è stato portato nella zona dell'intervento grazie ad un volo messo a disposizione dall'Aeronautica Militare, che al momento non riesce a gestire il rientro in quanto impegnata in Libia e Marocco, colpite da disastrose calamità naturali.

Gli uomini del Soccorso alpino piemontese stanno bene e da ieri si stanno dirigendo via terra verso l'aeroporto più vicino, ospitati nelle palestre o altre strutture, in una zona del Paese dove le comunicazioni e gli spostamenti sono complicati, essendo montuosa e impervia. Il Soccorso alpino nazionale sta cercando un modo per organizzare il rientro in tempi rapidi, anche con voli commerciali.

I membri del Soccorso alpino, lo ricordiamo, sono tutti volontari. 

Barbara Simonelli

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