Il 29 agosto la Chiesa ricorda il martirio di San Giovanni Battista, caduto per la grandezza di un uomo capace di ammonire il Re Erode Antipa per lo scandalo della convivenza con Erodiade, moglie del fratello Filippo.
Giovanni, detto il Precursore, è l’unico santo di cui si celebra oltre che la morte anche la nascita, il 24 giugno, perché, prima di venire alla luce, il nascituro balza di gioia nel ventre di Elisabetta, riconoscendo il Messia incarnato nella Vergine Maria. E, non a caso, Gesù lo aveva preannunciato: “Io vi dico, tra i nati di donna non c’è nessuno più grande di Giovanni” (Luca 7,28).
L’iconografia a lui legata prevede solitamente un vestito di pelli di cammello, un manto rosso, simbolo del martirio e una piccola croce con il vessillo recante la frase ‘Ecce agnus dei’, ecco l’Agnello di Dio. Proprio perché patrono dei condannati a morte, i Battuti Neri di Bra, nel 1587, anno della fondazione, hanno eletto il profeta Giovanni loro protettore, insieme alla Madonna Addolorata.
Una meraviglia è la chiesa edificata in nome di San Giovanni Battista, divenuto, dopo il suo martirio, ‘il Decollato’. In questa ricorrenza, la preghiera si fa intensa davanti all’imponente tela raffigurante la Decollazione di San Giovanni Battista, realizzata dal pittore Jean Claret, che si trova sopra l’altare maggiore.
La storia del martirio di Giovanni è antica e nuova insieme. Da sempre, nel mondo si taglia ciò che disturba. Giovanni non condannava il peccatore, ma il peccato. Per questo Erode non si sentiva da lui giudicato e nascostamente lo ammirava, salvo poi cadere in crisi davanti alla richiesta di Salomè, comandata dalla madre Erodiade, di tagliargli la gola.
A Bra, dove nel secolo scorso erano molto diffuse le concerie di pelli, sono diversi gli edifici sacri votati a San Giovanni Battista che è il patrono di quell’antica professione (per come vestiva), oltre che dei sarti, pellicciai, degli albergatori (per il banchetto allestito da Erode!), di fabbricanti di coltelli, spade, forbici.
Un inno in suo onore diede a Guido D’Arezzo spunto per i nomi delle note musicali: Ut Re Mi Fa Sol La Si (UT queant laxis - REsonare fibris - MIra gestorum - FAmuli tuorum - SOLve polluti - LAbii reatum - Sancte Johannes) ed è quindi patrono dei cantori. Infine dell’Ordine di Malta e di tutte le Anime Decollate.
La festa di San Giovanni Decollato si coniuga anche con le pie pratiche di misericordia dell’Arciconfraternita dei Battuti Neri, nata poco prima del sorgere della chiesa dedicata al Battista e che più volte si è fatta promotrice con tutti i suoi confratelli e consorelle della sua conservazione e cura fino ai giorni nostri.
Reliquie
Secondo la tradizione della Chiesa cattolica, il capo del santo è conservato nella chiesa di San Silvestro in Capite a Roma. La reliquia, pervenuta a Roma durante il pontificato di Innocenzo II (1130-1143), fino al 1411 veniva portata ogni anno in processione da quattro arcivescovi. Il cranio custodito a Roma è senza la mandibola, conservata nella cattedrale di San Lorenzo a Viterbo. Il famoso piatto (o vassoio), che secondo la tradizione avrebbe accolto la testa del Battista è custodito a Genova, nel Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo assieme ad una parte delle “ceneri” del santo. Altre reliquie si trovano nell’Oratorio di San Giovanni Battista a Loano.
Curiosità
La festa del Battista ricorre il 24 giugno, giorno del solstizio di estate nel quale il sole è al culmine nell’apogeo. Complementare a questa consuetudine è quella di Giovanni Evangelista, la cui festa ricorre il giorno del solstizio di inverno.




