Farinél - 20 agosto 2023, 13:21

Farinèl/ Ho scoperto la bellezza di un atto di gentilezza gratuito e disinteressato e voglio raccontarvela

A volte un gesto inatteso e totalmente disinteressato può cambiare una giornata e farci riflettere

Farinèl/ Ho scoperto la bellezza di un atto di gentilezza gratuito e disinteressato e voglio raccontarvela

Una settimana fa io e mia moglie eravamo in vacanza in Sardegna. Cinque giorni di mare prenotati in fretta e furia dopo essere stati evacuati da Rodi, a causa degli incendi che hanno devastato l’isola greca. Cinque giorni per ritemprarsi e non lasciar passare un’estate senza spiaggia e mare.

Mai ero stato in Sardegna, ma come si dice spesso, il meglio lo si lascia alla fine e così abbiamo trovato un angolo di paradiso sulle isole di Sant’Antioco e Carloforte, borghi meravigliosi di Italia con prezzi abbordabili e senza l’invasione di turisti, nemmeno a Ferragosto, nonostante spiagge bianchissime e un mare pulito.

Con questo preambolo voglio garantire che non farò un Farinèl sui prezzi di bar e ristoranti anche perché non potrei far altro che consigliare quella parte di Sardegna, agli antipodi, forse non a caso, delle zone più rinomate e care dell’isola, una zona caratterizzata da tanta sostanza, natura incontaminata e poche paillettes.

Non racconterò oltre nemmeno delle nostre vacanze che immagino poco interessino ai lettori, ma vorrei soffermarmi su un episodio che mi ha fatto molto riflettere in questa settimana.

Sabato scorso abbiamo deciso di noleggiare due bici elettriche presso l’hotel in cui eravamo alloggiati per andare ad ammirare i fenicotteri rosa che in gran numero migrano, nei mesi estivi, nelle saline di Sant’Antioco per gustare ottimi gamberetti prima di tornare in nord Africa per l’inverno.

Prezzi popolari anche per il noleggio di una nuovissima bici elettrica Fantic, non proprio un mezzo economico all’acquisto: 20 euro per sei ore.

Con poca esperienza, ma tanto entusiasmo siamo partiti per questa avventura sotto il solleone. Alla prima salita il fattaccio. Il motorino elettrico si attiva in ritardo, Alessia scala le marce andando verso la più morbida e non si accorge che sono finite le corone del cambio, la catena salta e si incastra.

Provo a rimettere la catena a posto, nulla da fare, sembra impossibile disincastrarla. Siamo in palese difficoltà e la paura di fare danni ulteriori rompendo la catena o il deragliatore posteriore ci spingono a caricare la bici in spalla e a fare un mesto ritorno all’hotel.

Avventura finita ancora prima di iniziare.

A questo punto e arrivo al motivo per cui sto scrivendo questo Farinèl, si avvicina una coppia di signori con ombrelloni e sedie pieghevoli al seguito, in cerca di una spiaggia. L’uomo ci guarda, un bel signore abbronzato sulla cinquantina, ci guarda e ci spiazza chiedendo: “Posso darvi una mano?”

L’accento è bresciano, sono le 10 del mattino, ci sono già 30 gradi e invece di correre in acqua un signore, in vacanza ci chiede “Posso darvi una mano?”. Una frase meravigliosa. Quasi commossi accettiamo. L’uomo toglie la maglietta, gira la bicicletta, sentenzia che la situazione è particolarmente difficile. Ha già tutte le mani sporche di grasso, ma non se ne cura, spinge, allarga, tira la catena, ma nulla: “Ah se solo avessi la mia cassetta degli attrezzi”, commenta.

Tra me e me penso: “Perché?”. Perché una coppia di distinti signori invece di fare il bagno sta perdendo tempo per aiutare due perfetti sconosciuti? Me lo chiedo per tutto il tempo consapevole che si tratti di un interrogativo meraviglioso.

Tira e sforza, ma niente, la catena non esce, a quel punto ringraziamo per l’impegno profuso e li invitiamo a tornare al mare. Neanche per scherzo, rispondono: “Non possiamo lasciarvi qui”.

In realtà avrebbero potuto benissimo lasciarci lì, è quello che avrebbero fatto in tanti, forse quello che avrei fatto persino io, a parti inverse. In fondo siamo due perfetti sconosciuti che, con ogni probabilità non si vedranno mai più. Sì, possono benissimo lasciarci lì e tornare a fare il bagno. Sarebbe sacrosanto e nessuno potrebbe in alcun modo biasimarli. No, invece secondo loro, non ci possono lasciare lì, l’uomo cerca un filo di ferro, lo trova in un vicino cantiere togliendolo da una rete di protezione non facendosi vedere. La moglie è splendida complice di quel meraviglioso gesto, sottolinea: “Lui senza riparare qualcosa non sa stare”.

L’uomo torna con il filo di ferro, nel frattempo risponde al figlio che a 600 km e un mare di distanza ha chiuso le chiavi nel motorino. Con calma gli spiega come far saltare il sellino, mai distraendosi dall’obiettivo: disincagliare la catena della nostra bicicletta.

Sforzando riesce a tirare la finta maglia quel tanto che basta per aprirla e dividere in due la catena. Ora è tutto più facile, ma non è ancora finita, io tengo il deragliatore, lui tira: “O la va o la spacca”, commenta. La va.

La catena esce tra le nostre grida di giubilo. Rimontiamo la catena, accendiamo il motorino, la bici torna a funzionare. Sono le 10.40, hanno perso più di mezz’ora di mare, noi invece abbiamo salvato la nostra giornata e possiamo tornare a pedalare in direzione dei fenicotteri rosa.

Provo a chiedere se possiamo sdebitarci in qualche modo, l’uomo mi porge la mano sporca di grasso, stringe la mia, altrettanto nera, ci augura buona giornata, stringe la stessa mano sporca alla donna che la prende con convinzione, fiera di lui e tornano in spiaggia.

Mi rimane l’interrogativo: “Perché?”, ma è un perché bellissimo perché non c’è un perché, è stato semplicemente un gesto di gentilezza che dovrebbe essere la norma e che non dovrebbe stupire.

Un gesto a cui penso da una settimana e che mi servirà da monito a non voltarmi dall’altra parte vedendo qualcuno in difficoltà e che ho voluto raccontare perché gesti piccoli, ma importanti come questo, meriterebbero di avere sempre più spazio sui nostri giornali.

Marcello Pasquero

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di LaVoceDiAlba.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU