Attualità - 30 giugno 2023, 18:45

Verduno, dopo le polemiche assegnata la nuova gestione della cantina comunale

Pubblicato sull'albo pretorio del Comune il risultato del bando al centro delle polemiche dei giorni scorsi. Il locale cambierà così volto dopo i dieci anni firmati da "Casa Ciabotto"

Il dehor della cantina comunale di Verduno

Il dehor della cantina comunale di Verduno

La Cantina comunale del Verduno Pelaverga e bottega dei servizi per Verduno si prepara ad avere un nuovo gestore. Una decisione frutto del bando che il Municipio langarolo ha alla fine aggiudicato ad Ana Maria Pascaneanu, imprenditrice che si è candidata a gestire la struttura per i prossimi cinque anni.

Dopo dieci anni di gestione da parte dei titolari di Casa Ciabotto, la realtà verdunese cambierà così volto. La nuova titolare ha esperienza nella gestione di attività alimentari ed è sommelier. Accettando l’affidamento si impegnerà a corrispondere al Comune un canone d’affitto fissato in 18.200 euro annui.

Ora, per il passaggio di consegne, si attendono i tempi tecnici tra la fine del mandato degli attuali gestori, gli accertamenti burocratici di rito e il nuovo look che verrà dato al locale.

Pare così vicina a chiudersi una vicenda che ha suscitato polemiche e provocato tensioni tra l’Amministrazione del centro langarolo e quanti – partecipando anche a una manifestazione di solidarietà – hanno appoggiato la causa degli storici gestori di Casa Ciabotto, che al nostro giornale avevano illustrato le motivazioni presenti dietro alla scelta di non voler partecipare alla gara per il rinnovo, giudicando come antieconomiche le nuove condizioni previste con riguardo all’affitto, all’orario di apertura da garantire e all’obbligo di offrire alcuni servizi. Condizioni che a detta loro si sarebbero dovute discutere in modo più costruttivo.

Ad affidamento deciso registriamo il commento della sindaca Marta Giovannini, che aveva preferito non intervenire nelle polemiche nella fase dell’aggiudicazione: «A vicenda chiusa voglio precisare che il bando era un atto dovuto, era aperto a tutti, anche agli attuali titolari, con cui si è sempre lavorato in questi anni per il bene del paese. Mi dispiace che non abbiano partecipato e che la situazione abbia preso questa piega sui generis. Purtroppo chi non si iscrive al bando non può sicuramente sperare di vincere, ma questo non lo penso io, è una regola non scritta. Possiamo discutere di tutto, ma credo che ora occorra lasciare spazio al nuovo gestore e augurarle buon lavoro».

Livio Oggero

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