Attualità - 13 giugno 2023, 18:11

Ex ospedali di Alba e Bra: tredici offerte al bando per progettare un recupero da 46 milioni di euro

L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi: "Tempi nel rispetto del cronoprogramma. Entro la fine dell’anno la gara per affidare i lavori così da poter avviare i cantieri nei primi mesi del 2024"

L'intervento dell'assessore regionale Luigi Genesio Icardi all'assemblea dell'Aca

L'intervento dell'assessore regionale Luigi Genesio Icardi all'assemblea dell'Aca

Sette offerte di altrettanti raggruppamenti temporanei di professionisti provenienti da tutta Italia per progettare la riqualificazione del "San Lazzaro" di Alba. Altri sei che si sono invece candidati a progettare la futura casa della salute da ricavare riqualificando il "Santo Spirito" di Bra.

Questa la risposta ai bandi che l’Asl Cn2 ha pubblicato per dare corso alla trasformazione dei due ex ospedali nei poli di riferimento per i servizi sanitari e la medicina di territorio nei due centri di Langhe e Roero.

La scadenza per la presentazione delle offerte per la progettazione era fissata alla mezzanotte di ieri, lunedì 12 giugno. Questa mattina, martedì 13, negli uffici di Verduno i responsabili della struttura di Ingegneria Clinica dell’Asl Cn2 hanno provveduto all’apertura delle buste e al vaglio della documentazione amministrativa presentata dagli studi candidati. Le tredici offerte complessivamente arrivate da diverse regioni del Paese sono state tutte ammesse alla valutazione di merito, ora affidata ai tre tecnici di una commissione giudicatrice appositamente nominata.

Un consesso dal cui esame, nel giro di qualche giorno, dovrà uscire la graduatoria finale e, previo un termine di legge di 35 giorni a disposizione dei partecipanti per valutarne la correttezza, l’individuazione dei soggetti che si saranno garantiti il diritto di progettare i due interventi in un lasso di tempo che lo stesso bando ha previsto in 90 giorni.

"Stiamo procedendo nel pieno rispetto del crono-programma", ha spiegato l’assessore regionale Luigi Genesio Icardi alla platea di amministratori e imprenditori riunita ieri al castello di Grinzane per l’annuale assemblea dell’Associazione Commercianti Albesi, il cui presidente Giuliano Viglione aveva chiesto aggiornamenti sullo stato dell’arte dell’importante intervento di riqualificazione urbana.

"Una legge regionale del 2015 – ha ricordato l'esponente della Giunta Cirio – prevedeva che l’Asl Cn2 dovesse vendere i due ospedali per realizzare i 25,8 milioni anticipati dalla Regione per la costruzione del nuovo ospedale di Verduno. Ma si trattava di una palese ingiustizia. Nel proprio riparto regionale dei fondi alla sanità l’azienda di Alba e Bra è sempre stata una Cenerentola: ha sempre ricevuto meno degli altri territori, come quote pro capite, per effetto di una ripartizione basata sul principio della spesa storica e perché qui si è sempre cercato di essere virtuosi, di risparmiare, di fare le cose per bene. Per paradosso questo virtuosismo ha determinato un sotto-finanziamento per decine di milioni di euro l’anno all’anno. Irragionevole, quindi, la pretesa di arrivare a vendere i due ospedali per realizzare quella ventina di milioni".

Da qui, a firma dell’assessore santostefanese
, la proposta dell’emendamento col quale nell’ottobre 2021 la Regione ha in sostanza rinunciato a quel credito. "Un percorso – ha proseguito Icardi – che su questo progetto ci ha poi visto trovare 46,4 milioni di euro di contributo statale a fondo perduto ex articolo 20. Ora attendiamo il via libera da parte del Ministero mentre l’imminente affidamento della progettazione consentirà di arrivare all’autunno avendo pronti gli elaborati definitivi-esecutivi, così da poter mettere a gara gli appalti per la riqualificazione entro la fine dell’anno e da vedere i cantieri all’opera entro i primi mesi del 2024".

"Lasciare i due ospedali dismessi sarebbe stato un grave danno – ha proseguito Icardi –. Per quanto riguarda Alba e Bra il disegno è quello di guardare a Verduno per la risposta ai pazienti acuti, mentre un’ampia gamma di altri servizi, a partire dalla cura delle cronicità, verrà gestita sul territorio. Negli ex ospedali opportunamente riqualificati troveranno così posto la casa di comunità, l’ospedale di comunità, la centrale operativa territoriale, 3.300 metri di uffici, 2mila di laboratori, la scuola infermieri e tutta una serie di altri servizi la cui presenza sul territorio garantirà anche una rivitalizzazione dei rispettivi spazi urbani".

Ezio Massucco

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