Attualità - 21 maggio 2023, 19:41

Alba, una targa nel giardino per ricordare Giovanni Goria

Nel giorno della sua scomparsa, 29 anni dopo, scoperta l'iscrizione nell'area verde in corso Europa, tra via Padre Girotti e via San Pio V, intitolata al politico astigiano

La targa, socperta ad Alba, dedicata a Giovanni Goria

La targa, socperta ad Alba, dedicata a Giovanni Goria

La rivalità tra Alba e Asti ha radici antiche, che ogni tanto riaffiorano: vedi le recenti frizioni relative alla candidatura di Alba (con Bra, Langhe e Roero, ma senza Asti) a Città Capitale della Cultura Italiana, così come, ogni anno, con il goliardico Palio degli Asini. Tuttavia, cementate sotto il cappello dell’ATL, che mette insieme Langhe, Roero e Monferrato, avvicinate dal comune Tribunale, oltre che dalla geografia dei collegi elettorali e di un possibile accorpamento delle Diocesi, non sono mai mancate le occasioni di lavorare insieme e sempre più stretti sono i legami tra le due città. Prova ne è l’omaggio che la Città di Alba ha voluto tributare a uno dei più illustri politici astigiani, l’indimenticato Giovanni Goria, che nel 1987, quando ricopriva la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri, tagliò il nastro della 57ª Fiera Nazionale del Tartufo di Alba e inaugurò i rinnovati locali della Biblioteca Civica, con ingresso dal cortile della Maddalena.

Ecco perché nel pomeriggio di oggi – domenica 21 maggio, nel 29° anniversario della sua scomparsa – è stata scoperta la targa dedicata a Goria cui si deve, tra l’altro, l’introduzione di Mario Draghi nel mondo dell’alta finanza (era il 1983 quando Goria, nelle vesti di Ministro del Tesoro, chiamò Draghi, fino a quel giorno concentrato sulla carriera accademica, come consulente economico; dopo un anno di lavoro insieme, Goria lo nominò rappresentante dell’Italia nella Banca Mondiale, avviandone la brillante carriera).

Si chiude quindi un cerchio, dopo l'intitolazione dell'area verde in corso Europa, tra via Padre Girotti e via San Pio, deliberata dalla Giunta Marello nel 2019 su proposta dell'opposizione dell'epoca, oggi al governo cittadino, con l'assessore a Turismo e Manifestazioni, Emanuele Bolla, a condurre il momento celebrativo alla presenza delle autorità cittadine e con il contributo dei ricordi delle persone che gli furono vicine, ricordando “Giovanni Goria, testimone e attore importante nella storia politica ed economica dell’Italia e dell’Europa”.

“Ridurre il debito pubblico, ammodernare le infrastrutture, rivedere il forte assistenzialismo dello Stato, investire nei giovani, per evitare che prima o poi se ne vadano: le parole di Giovanni Goria, uomo che ha vissuto tutta l’epopea della Prima Repubblica,  erano attuli già 35 anni fa… – ha dichiarato il sindaco della Città di Alba, Carlo Bo –. La politica si è dimenticata di lui troppo presto”.

"Ho conosciuto Giovanni Goria quando era ancora dirigente della Camera di Commercio ad Asti, per dei dati che servivano a mia moglie per la tesi – lo ha ricordato Tomaso Zanoletti, per lunghi anni senatore della Repubblica, insieme all'onorevole Ettore Paganelli –. Lui fu amico di Alba e cercò di aiutare la nostra città, anche indirettamente. A lui si deve, ad esempio, la seconda grande riforma del settore vitivinicolo, nel 1992, con la legge 164, dopo quella di un altro piemontese, Desana del 1963. Da compagno di partito, posso dire che svecchiò l’immagine della Democrazia Cristiana: fu il più giovane premier italiano, prima che questo record fosse battuto da Renzi".

Dai parlamentari di un tempo a quelli di oggi, con l'on. Marcello Coppo, astigiano come Goria, i cui uffici si trovano oggi proprio in quella che fu la sede della DC ad Asti: "Ricordo un suo comizio al circolo San Secondo, parlando di rappresentanza; era un politico capace di ispirare. Peccato non ci fosse già più, portato via dalla malattia, quando l'Italia venne travolta da Tangentopoli, che fu praticamente un colpo di stato… Sarebbero serviti, in quel periodo di transizione, dei traghettatori onesti e preparati, come Goria".

Quindi il ricordo di Marco Perosino, senatore nella XVIII Legislatura, che insieme a Giovanna Margiaria lavorò per la creazione del Centro Studi Marcora, creato a Inveruno, nel Milanese, per studiare e valorizzare la figura e il pensiero di uno dei protagonisti della storia repubblicana del nostro Paese, compagno di partito di Goria, ricordato dal Vescovo di Alba, Mons. Marco Brunetti, quale esponente del Cattolicesimo sociale, per chiudere con le parole del figlio, Marco Goria, presente insieme alla sorella Paola e alla mamma Eugenia, moglie di Giovanni: "Alba è il primo Comune fuori dalla provincia di Asti che intitola qualcosa a mio padre, e questo è per noi motivo di grande orgoglio. Mi piace ricordare che ad Asti c’è una fondazione intitolata a mio padre, che io presiedo, fondata 19 anni fa, 10 dopo la sua scomparsa. L’intento non è quello di commemorare la persona, ma portare avanti iniziative sulle sue idee che possano essere utili per il territorio. Puntiamo tantissimo sui giovani, tanto che negli anni abbiamo erogato più di 900 borse di studio".

Pietro Ramunno

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