Trattativa Egea alle battute finali, Biancotto (Cgil): "Attenzione massima per il futuro di lavoratrici e lavoratori"

"Non siamo tranquilli. Siamo vigili. Bisognerà attendere di vedere come si concluderà l’operazione di ricerca del nuovo socio. Successivamente si dovrà verificare che l’eventuale intesa garantisca effettivamente i livelli occupazionali e lo sviluppo dell’azienda".

Così il segretario generale Slc Cgil Cuneo Walter Biancotto interviene sulla trattativa in corso tra Egea e A2, e in particolare sull’ipotesi che il colosso lombardo dell’energia entri a far parte della compagine societaria della multiservizi albese con una quota di maggioranza.

Come noto "entro il 15 maggio scadrà il termine per la presentazione di un’eventuale offerta vincolante da parte di A2A", ricorda Biancotto in una nota, che informa poi come "in queste settimane ci siamo confrontati sui tavoli aziendali per avere chiarimenti in merito alle ragioni dell’operazione".

"Siamo naturalmente interessati – spiega allora il sindacalista – al fatto che il gruppo abbia la solidità finanziaria ed economica per proseguire in tranquillità la propria attività e per garantire prioritariamente gli importanti livelli occupazionali raggiunti in questi ultimi anni".

Sulle risposte avute dai responsabili di Egea, il sindacalista spiega che "l’azienda ha affermato che l’operazione di ingresso di nuovi soci non avrà impatti negativi sul personale, in nessuno dei settori che compongono il gruppo. Anzi ha dichiarato che ci potranno essere nuovi investimenti sul territorio con conseguente possibile crescita degli occupati".

Da qui la conclusione: "Verificheremo che la famosa responsabilità sociale d’impresa, concetto spesso abusato da parte di certe aziende, venga praticata in fatti concreti dal gruppo Egea, che rappresenta un’importante realtà per il territorio e vede nella propria compagine societaria la presenza di soggetti pubblici, a partire dal Comune di Alba. La Slc e la Cgil Cuneo saranno pronte a intervenire in difesa delle lavoratrici e dei lavoratori del Gruppo qualora le garanzie annunciate non trovassero rispondenza negli accordi relativi ai futuri nuovi assetti societari".