Attualità - 18 aprile 2023, 07:00

Siccità: nelle Langhe irrigazione nei vigneti dei cru per il barolista Enrico Scavino

Il titolare, con le figlie Elisa e Enrica, della rinomata cantina Paolo Scavino di Castiglione Falletto, ha intrapreso questa strada per preservare la qualità del nebbiolo da Barolo. «Non vogliamo essere allarmisti ma i segnali di sofferenza sono già presenti: le piante stanno crescendo lentamente» afferma Elisa Scavino

Particolare dell'impianto a goccia presente nel cru Rocche dell'Annunziata di La Morra (Foto Facebook Paolo Scavino)

Particolare dell'impianto a goccia presente nel cru Rocche dell'Annunziata di La Morra (Foto Facebook Paolo Scavino)

Irrigare i vigneti, in condizioni climatiche normali, è un’operazione che non viene fatta, anche perché andrebbe a scapito della qualità.
Ora, con l’attuale situazione di siccità che perdura da molti mesi, si parla addirittura non solo più di irrigazione di emergenza, ma di creazione di impianti a goccia nei vigneti. Un quadro impensabile fino a pochi anni fa, ed ora sempre più reale, a causa degli attuali cambiamenti climatici, in cui le precipitazioni sono sempre più scarse.

Il Piemonte, regione tra le meno piovose in generale
, è ora ai vertici della poco allettante classifica delle zone europee più siccitose. E questo la dice lunga sulla presa di coscienza dei produttori di vino che stanno seriamente pensando a irrigare gli appezzamenti più esposti che, se sono sempre stati considerati quelli meglio posizionati al sole, stanno diventando paradossalmente le zone più delicate da mantenere, ed a rischio produzione.

Per rendere questo quadro più vicino alla normalità, si stanno muovendo i grandi produttori di Barolo. Il barolista Enrico Scavino che, con le figlie Elisa e Enrica, sono i titolari della Paolo Scavino, famosa cantina di Castiglione Falletto, ha iniziato a attivare impianti di irrigazione di emergenza a La Morra, Verduno, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba (in via di posa) in importanti cru, per un totale di due ettari sui trenta di proprietà. L’acqua viene ricavata da falde che si trovano in profondità, senza gravare sull’acquedotto.

Una scelta che fa riflettere, che pone davanti a riflessioni importanti tutto il comparto. Questa non è un’azione di una “mosca bianca” ma può essere il “là” per creare altri impianti in appezzamenti di altri produttori con tutto quello che ne può conseguire, tra pareri favorevoli e non. Sicuramente resta il fatto che, se iniziano a muoversi i “grandi nomi”, significa che la situazione è preoccupante.

«Nel caso dell’irrigazione di emergenza non abbiamo studi in merito - afferma Elisa Scavino - e si opera in situazioni particolari come quella attuale, in cui il clima, se perdurerà in modalità siccità, non aiuta di certo. È vero che la vite è una pianta molto resistente ma c’è un limite e a tutto e, se andrà in sofferenza, si rischia veramente di perdere non solo l’annata attuale, ma anche quella futura.

Non vogliamo essere allarmisti ma i segnali di sofferenza sono già presenti: le piante stanno crescendo lentamente, le gemme rischiano di non portare frutto anche per il prossimo futuro. Per migliorare la situazione è opportuno intervenire con impianti di irrigazione, soprattutto negli appezzamenti più esposti dove sono presenti viti storiche capaci di donare vini unici. Così abbiamo iniziato a irrigare diversi nostri cru. Impianti che altri produttori sono venuti a vedere, per prendere spunto.

Ci sono state annate calde ma arrivando da un’annata già estrema, e mancate le grandi nevicate, con una primavera scarsa di precipitazione, siamo preoccupati. Bisogna fare qualcosa, e noi abbiamo pensato di agire in questo modo. Il tutto viene fatto per preservare la qualità di un prodotto unico che ha reso grandi le Langhe dove si producono vini di grande richiamo e di eccellenza».

Livio Oggero

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