Prende avvio sabato 15 aprile alle 15 al Cras di Bernezzo, il Centro recupero degli animali selvatici, un corso destinato in modo particolare a chi vuol rendersi disponibile come volontario per la struttura.
"Un pomeriggio informativo – afferma Remigio Luciano, fondatore del Cras – per imparare le procedure corrette in aiuto ad animali in difficoltà, di piccola o grande taglia". Animali vittime di incidenti, cadute dal nido, malattie.
“La provincia di Cuneo è molto estesa, il Cras c’è, ma è molto importante avere “staffette” volontarie nel territorio che ci aiutino in loco a recuperare gli animali, dopo le segnalazioni. Da più parti e, da parte di chi ama gli animali, ci è stata segnalata la volontà di darci una mano e quindi di conoscere come agire in maniera giusta di fronte all’animale ferito e per trasportarlo qui da noi con i propri mezzi. Questo per il benessere dell’animale e dell’incolumità del soccorritore".
La didattica verrà integrata da immagini visive delle fasi di soccorso della fauna di specie diverse e con indicazioni del minimo di attrezzatura da avere, come guanti, una coperta, una scatola.
“Una cosa è raccogliere un pulcino di fagiano, un’altra cosa è avere a che fare con un tasso – aggiunge il dottor Gianni Giraudo, chirurgo maxillo facciale in pensione, socio attivo del Cras, una lunga esperienza con i veterinari volontari e del centro negli interventi su animali. "Bisogna avere idee chiare della realtà che si presenta davanti. Ad esempio, se uno si imbatte in un airone, deve sapere che la sua arma più pericolosa è il becco, mentre per altri animali, come la poiana o il nibbio, il pericolo sono gli artigli".
"Ci sono casi in cui un volontario può intervenire direttamente, altri no – aggiunge il fondatore - Come nel caso di un capriolo. Per queste situazioni verranno date informazioni su cosa fare, chi chiamare, cosa dire".
Chi vuole partecipare al pomeriggio informativo ha ancora tempo. Questi i telefoni: 017182305 - 3285325296 .
Il centro di Bernezzo, associazione di volontariato con oltre 250 iscritti, una quindicina di soci attivi, tra cui medici e veterinari, si occupa di recuperare gli animali in difficoltà, prestare le cure necessarie, riabilitarli alla vita selvatica e immetterli nuovamente in natura o mantenerli in una delle strutture disponibili. Oltre a ciò, ha anche una importante valenza sanitaria per l’Asl, nel monitoraggio di eventuali patologie.





