Attualità - 28 marzo 2023, 18:00

Tra Cherasco e Narzole presto una diga per irrigare parte dei terreni locali?

«Stiamo finendo gli ultimi dettagli del progetto - dichiara Flavio Curti, il Presidente del Consorzio del canale Sarmassa - che dovrà essere realizzata tra i due Comuni, opera fondamentale per permettere un bacino d’acqua importante per la zona, contro la siccità,e per donare un'area per attività nella natura».

Il disegno in planimetria della diga e dell'area naturalistica con le diverse attività in zona Canale Sarmassa.

Il disegno in planimetria della diga e dell'area naturalistica con le diverse attività in zona Canale Sarmassa.

Il Canale Sarmassa presto sarà affiancato da una diga? Posizionata tra Narzole e Cherasco, questa importante arteria si sviluppa per 45 km con presa di acqua a Cuneo, e porta l’oro blu per l’agricoltura a canali interni che si estendono per circa 200 km, e che, in totale, interessano circa 3 mila ettari di terreno coltivati.

Entro fine maggio/inizio giugno verrà inviato al Ministero dell’Agricoltura il progetto, dal costo di 200 mila Euro, per la realizzazione dell’invaso quadrato che dovrebbe occupare una zona di circa 100 metri di larghezza per lato,  per 30 metri di altezza, tutto in terra e a impatto ambientale zero. Per l’opera è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Consorzio ed i Comuni di Narzole e Cherasco.

«Stiamo finendo gli ultimi dettagli del progetto della diga - dichiara Flavio Curti, il Presidente del consorzio del Canale Sarmassa - che dovrà essere realizzata tra i Comuni di Narzole e Cherasco, opera fondamentale per permettere un bacino d’acqua importante per la zona, così da ovviare ai problemi di quantità dell’acqua che, negli ultimi anni, si presentano puntualmente ad inizio estate, a causa di una siccità che non molla la presa.
Il progetto, dal costo di 200 mila Euro, e per cui abbiamo partecipato a due bandi (Fondazione CRC e CRT) per la copertura finanziaria, riguarda una diga che, una volta realizzata, potrà servire per bagnare circa 2500 giornate delle 7000 circa presenti nei 3000 ettari gestiti dal Consorzio, formato in prevalenza da attività agricole e di allevamento.
Questo permetterebbe di concentrare l’attuale portata d’acqua per un numero minore di terreno, così da avere un risultato maggiore, ottenuto da una presa che non si limita solo al canale, che si approvvigiona da Cuneo».

Una diga che non sarebbe solo un invaso per bagnare i campi o per il bestiame: «Stiamo parlando di un progetto che non sarebbe utile solo per l’irrigazione, aspetto comunque principale - prosegue Flavio Curti - perché la concezione della diga si basa su un servizio alla comunità anche sotto forma di zona dove poter pescare, sostare con i camper, fare bird watching, praticare sport acquatici, camminare intorno al lago della diga o andare in bicicletta lungo i percorsi, e sfruttare l’energia rinnovabile, in primis per gestione dell’impianto. Per ora la cifra esatta dell’investimento non si sa, ma sicuramente i diversi milioni di Euro necessari saranno ben spesi, per contrastare sempre di più la situazione climatica su cui stiamo intervenendo dopo anni di parole su un problema di cui parlavamo già da tempo. Gli invasi sono necessari: abbiamo le montagne, le dighe sono fondamentali, soprattutto se penso che in certe Nazioni desertiche, come Israele, sfruttano tecnologie che permettono di produrre verdura e frutta che vengono addirittura esportate nel mondo!».

«Se riusciremo a realizzare questa opera - dichiara Carlo Davico, il sindaco di Cherasco - daremo un’importante risposta alla situazione critica che la siccità sta creando alle coltivazioni. Più che mai in questo periodo sono necessari interventi del genere, e ringrazio le Fondazioni CRC e CRT per il loro supporto».

Dello stesso parere il sindaco di Narzole: «Il collega Curti, assessore all’agricoltura e all’ambiente, in quanto presidente del Canale Sarmassa – afferma Paola Sguazzini -  sta seguendo l’iter di un’opera che potrà essere il fulcro di un territorio che sta patendo la siccità, come d’altronde diverse zone in Italia, e non solo. Speriamo di poter portare a termine questa diga che assumerebbe un valore importante anche a livello ambientale».

Livio Oggero

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