Al Direttore - 26 marzo 2023, 18:49

Lungo la Ciclabile del Tanaro una discarica a cielo aperto: "Ma non si può fare nulla per impedire questo scempio?" [FOTO]

Una lettrice segnala l’inaccettabile stato di degrado in cui versa il percorso nel tratto che conduce all’ex ristorante La Cascata di Verduno. "Come è possibile che nessuno veda?"

Lungo la Ciclabile del Tanaro una discarica a cielo aperto: "Ma non si può fare nulla per impedire questo scempio?" [FOTO]

Riceviamo e pubblichiamo.

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Egregio direttore,
scrivo questa lettera per portare a conoscenza dei più il degrado ambientale in cui versa la "Ciclabile del Tanaro" nel tratto che inizia presso la provinciale che conduce all'ospedale di Verduno.

Sto parlando della strada che conduce all'ex ristorante "La Cascata" (in uno stato di abbandono tale da far piangere il cuore… ma essendo proprietà privata non credo si possa fare nulla che il proprietario non voglia) e che da lì prosegue fino all'inizio dei cantieri dell’Asti-Cuneo.

E’ davvero vergognoso il degrado che interessa la ciclabile oltre alla staccionata che delimita il canale, completamente distrutta e abbandonata a sé stessa, il cui percorso è disseminato dagli infiniti mucchi di immondizia che si vedono nelle scarpate, sia a destra che a manca della strada, frequentata da camminatori, ciclisti, sportivi e persone che vorrebbero forse passare qualche momento a contatto della natura, ma certamente non in queste condizioni di assoluta inciviltà e maleducazione!

Per di più in quella zona insiste un'attività commerciale frequentata da persone che vanno per acquisti e il biglietto da visita che gli viene presentato imboccando quella strada è alquanto sgradevole, da lasciare senza parole!

Infinito l’elenco che si potrebbe stilare di ogni sorta di rifiuto che è stato e viene continuamente abbandonato, o meglio scagliato tra gli alberi. A cominciare da valigie piene di vestiti dismessi, sacchi neri straripanti di ogni cosa, borse di carta, scatoloni, pneumatici usati, addirittura un casco da moto, nonché migliaia di bottiglie di vetro e di plastica, lattine, cerchioni di auto, borse di nylon gonfie di chissà cosa, vestiti non più usati e gettati all'infinito come non ci fosse un domani e, se vogliamo continuare, si potrebbe scrivere la Divina Commedia, rivista e corretta!

Si parla tanto di ambiente, di sostenibilità, di raccolta differenziata, di riciclo e trasformazione dei rifiuti in altri prodotti; ci sono isole ecologiche in ogni comune, aperte a orari disponibili a tutti, e ancora si assiste a un simile spettacolo? Eppure siamo nel 2023 e non nel Medioevo! Possibile che non si possa fare nulla?

La cosa che mi sconvolge di più (e lo dice una persona che non ha mai buttato a terra neanche un pezzo di carta!), e che mi chiedo di continuo, è come sia possibile che nessuno veda. Ho visto pure io che solo l’altro giorno ho fatto per la prima volta quella strada. Mettere qualche foto-trappola in modo da "beccare" questi furbetti facendogli pagare multe salatissime, oltre a costringerli alla pulizia del sito, forse potrebbe essere un modo per sconfiggere queste abitudini malsane?

Abito in un comune virtuoso e puntualmente segnalo questi comportamenti incivili; il nostro sindaco, molto sensibile ai problemi ambientali, manda a ripulire.

La mia è una segnalazione al fine di rendere presentabile questa pista quanto prima; sarebbe anche carina da percorrere (non da meno di altre più famose e blasonate come la ciclabile del Mincio, piuttosto che quella del Garda o ancora la San Lorenzo al Mare/Ospedaletti, tutte curate, pulite e gradevoli alla vista), per praticare sport lontano da mezzi a motore, ma in queste condizioni risulta davvero inguardabile, così tanto da aumentare la rabbia di chi vi transita, invece di rilassare mente e corpo.

Lettera firmata, Cherasco

Al direttore

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