Attualità - 17 febbraio 2023, 16:15

"Alba ripudia la guerra!": la riflessione del vicesindaco Carlotta Boffa sull'evento del 25 febbraio

«Anche la capitale delle Langhe si unisce con le sue iniziative alle voci che chiederanno la fine del conflitto in Ucraina e la cessazione di ogni ostilità, per dare all'Europa e al mondo intero una parola di speranza»

Il vicesindaco Carlotta Boffa lancia un appello a partecipare alla marcia per la pace

Il vicesindaco Carlotta Boffa lancia un appello a partecipare alla marcia per la pace

Alba, una città dove la sensibilità sociale non manca, soprattutto nei momenti che contano per lanciare messaggi chiari. A un anno dall’inizio del conflitto bellico tra Russia e Ucraina, evento che ha influenzato l’economia mondiale e che, tuttora, sta condizionando la vita di molte persone nel mondo, il Comune, insieme alla Diocesi di Alba ed a molte associazioni invita la popolazione a partecipare alla manifestazione per la Pace “Alba ripudia la guerra!”, raccogliendo l’invito di “Europe for Peace”, in programma sabato 25 febbraio dalle ore 17 alle 18, in piazza Risorgimento (leggi articolo per programma con le scuole e iniziative della settimana). Ne abbiamo parlato con Carlotta Boffa, il vice sindaco con delega all’ufficio della pace.

Qual è il significato di questa importante iniziativa di sensibilizzazione contro la guerra?

«A un anno dall'inizio di una guerra che ha come teatro bellico l'Europa e che coinvolge il nostro Continente duramente anche sul fronte della politica estera comune, delle sanzioni, della fornitura di materie prime e delle conseguenze che tutto questo riverbera sull'economia degli Stati membri, è fondamentale che anche le comunità locali prendano posizione e facciano sentire la loro voce nel nome della pace e della necessità di porre basi concrete per consentire alle diplomazie iniziative forti, praticabili e efficaci. Anche Alba si unisce con le sue iniziative previste per sabato 25 febbraio alle voci che chiederanno la fine della guerra in Ucraina, la cessazione di ogni ostilità per dare all'Europa e al mondo intero una parola di speranza. In caso contrario proseguirà un percorso sempre più difficile. La storia insegna quanto siano drammaticamente pericolosi questi scenari quando la diplomazia non trova spiragli in cui insinuarsi per mediare tra le parti in causa. Da tutte le piazze salirà la richiesta di trovare un modo per risolvere questa crisi facendo tacere le armi».

Livio Oggero

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