Attualità - 14 febbraio 2023, 15:42

Testamento biologico: in cinque anni lo hanno depositato 168 persone ad Alba e 172 a Bra

La normativa è in vigore dal 31 gennaio 2018 ma, per ora, i numeri di adesione sono scarsi in tutta Italia. Ma a che cosa serve dare disposizioni anticipate di trattamento di fine vita?

Testamento biologico: in cinque anni lo hanno depositato 168 persone ad Alba e 172 a Bra

168 ad Alba, 172 a Bra. Questi sono i numeri delle persone che si sono recate nei rispettivi Comuni ed hanno depositato il loro testamento biologico su come vorranno essere trattati in caso di scelta sul loro fine vita. Ricorrono infatti i cinque anni dall’entrata in vigore della normativa sulle disposizioni anticipate di trattamento (Dat).

Così dal 31 gennaio 2018 è possibile dichiarare la propria volontà e nominare anche uno o due fiduciari che potranno richiedere copia della Dat e capire ciò che il loro assistito ha scelto. In Italia si sono espresse finora circa 183 mila persone, un numero irrisorio se guardiamo alla popolazione.

Se analizziamo i dati albesi e braidesi, i primi due anni hanno fatto registrare il numero maggiore di dichiarazioni: ad Alba 78 nel 2018, e 62 nel 2019, mentre a Bra 73 (2018) e 60 (2019). Negli ultimi tre anni il calo è stato palese: 3 (2020), 10 (2021), 15 (2022) ad Alba, e 4 (2020), 21 (2021), 12 (2022).

Il testamento biologico a che cosa serve? Serve ad esercitare la propria libertà di scelta su proprio fine vita, evitando così che questo ricada su familiari o medici, le cui decisioni potrebbero non rispecchiare le volontà di chi, in quel momento, non può esprimersi.
Lo si può fare in qualsiasi momento, è modificabile e in vari modi, scrivendo un documento dove si riporta in modo dettagliato a quali trattamenti sanitari ci si vuole o meno sottoporsi, e dare indicazioni su come deve essere gestito il proprio corpo dopo la morte.

Oppure si può compilare un modulo, che non è unico, ma può essere richiesto al Comune, alle associazioni o fondazioni.
Una volta compilato il testamento biologico deve essere depositato di persona nel Comune di residenza, all’ufficio dello stato civile, o da un notaio o, se si vive all’estero, al consolato di riferimento. Si riceve una ricevuta dal funzionario, e l’atto viene inviato dal Comune alla Banca dati nazionale adibita dal Ministero della Salute.

Per saperne di più clicca qui.

Livio Oggero

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