Attualità - 06 gennaio 2023, 07:05

«Burocrazia perchè ci perseguiti così?» l'appello dal Comune di Diano d'Alba

Riflessione del sindaco Ezio Cardinale al termine di un 2022 che ha accentuato i problemi della macchina burocratica per gli enti locali, aggiungendosi al caro energia

La chiesa nel centro storico di Diano d'Alba

La chiesa nel centro storico di Diano d'Alba

“Burocrazia. L'Italia si squaglia come burro, è pazzia”. Da questa frase, estrapolata dal testo della canzone “Pronti, Partenza, Via!” del famoso rapper Fabri Fibra, possiamo sviluppare la riflessione di Ezio Cardinale, il sindaco di Diano d’Alba, che punta il dito sulla macchina burocratica che, anche per il 2022, ha rallentato il lavoro nei vari uffici comunali, e non solo in questo paese, risultando uno strumento paradossalmente poco efficace per poter agire nel modo corretto.

Precisiamo che per il paese langarolo l’anno appena trascorso è stato comunque positivo per quel che riguarda l’impegno della comunità nei vari settori: attività sociali, occasioni di festa, lavori pubblici, progetti per il futuro, economia del territorio, ma il tutto è stato segnato da questa “Spada di Damocle” che, nonostante le semplificazioni dello Stato, risulta essere ancora troppo pesante per essere utilizzata nel modo migliore, nel dare i tagli giusti contro chi non si comporta secondo la Legge.

«Un anno 2022 segnato dal peso della burocrazia - dichiara il sindaco Ezio Cardinale - in cui ci sono state difficoltà che non scopriamo solo dagli ultimi mesi. Al di là di ciò che abbiamo comunque fatto per il paese, in cui la vivacità e la voglia di ripartire non mancano nei vari settori, ormai da anni la macchina burocratica segna il passo delle amministrazioni comunali. Trovo assurdo che, ad esempio, più del 50% del tempo dedicato alla realizzazione di un’opera sia impiegato per le pratiche! Tutto questo è un costo che si ripercuote sulle varie comunità e sul territorio.

Se tutto questo “burocratese” servisse per ridurre la disonestà si potrebbe anche accettare, invece non è proprio così. Ci vogliono correttivi efficaci perché ad essere virtuosi sembra allora dannoso. La maggior parte delle persone deve essere messa in condizione di lavorare in modo corretto e non rallentate.
Come enti locali abbiamo fin timore di ottenere grandi finanziamenti perché la gestione diventa insopportabile. Sembra un paradosso ma è così: vedere ad esempio i tecnici addetti ai finanziamenti  perdere ore e ore dietro a cavilli e regolamenti complicati mi fa pensare.

Come ho detto prima cerchiamo di fare tutto lo stesso, per il bene del paese, e per l’alto senso del dovere e di responsabilità ma vedere che il conto dell’energia del Comune è passato da 60 mila Euro a 180 mila Euro rende tristi e scoraggia perché stiamo vivendo una situazione a dir poco irrazionale».

E il primo cittadino propone: «Ci vorrebbe una presa di coscienza su un sistema da semplificare ancora di più per interrompere una complessità fine a se stessa. Poi , se guardiamo alla collaborazione tra Comuni per far crescere il territorio, la voglia di fare bene ritorna perentoria ma la burocrazia non dovrebbe rendere i sogni di crescita un qualcosa di troppo complicato da realizzare».

Livio Oggero

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