“Alto e Glorioso Dio illumina le tenebre del cuore nostro.
Che queste feste portino la luce di Dio.
Nel cuore tuo e della tua famiglia” (San Francesco di Assisi)
«Quest’anno ho scelto di aprire il mio messaggio natalizio alla Città e alla Diocesi di Alba con una preghiera di San Francesco di Assisi. Tutti noi conosciamo lo stretto legame fra il poverello di Assisi e la nascita di Gesù a Betlemme. Fu proprio lui a rappresentare per primo il presepe al ritorno dalla Terra Santa a Greggio e da allora poco per volta si diffuse, a macchia d’olio, in tutto il mondo fino ai nostri giorni.
La preghiera del Santo Serafico, pur essendo stata scritta molti secoli fa esprime una sua incredibile attualità e forza profetica. Il Santo chiede la luce di Dio per illuminare le tenebre del nostro cuore e del mondo intero.
Ancora una volta constatiamo quanto il nostro tempo sia avvolto dall’oscurità del peccato e del male:
pensiamo alla “terza guerra mondiale a pezzi” in corso, tanto da essere presente sul nostro continente europeo, in particolare alla vicina e martoriata Ucraina;
pensiamo alle violenze, alle persecuzioni, alle torture, alle stragi di innocenti che si consumano in diverse parti del nostro mondo;
pensiamo a quanti scappano con mezzi di fortuna, via mare o via terra, da Paesi in guerra e totalitari, incuranti dei diritti dell’uomo;
pensiamo ai disastri ecologici dovuti al cambiamento climatico che porta con sé morti e sfollati, Ischia è l’esempio, vicino a noi, più recente;
come dimenticare quanti fanno fatica a vivere il quotidiano per mancanza di un tetto, di un lavoro, di salute o libertà perché reclusi in carcere.
Queste e tante altre le tenebre che ci avvolgono e sembrano così fitte da soffocarci e lasciarci senza speranza.
Francesco di Assisi ci invita ad alzare lo sguardo verso l’”Alto e Glorioso Dio”, perché solo da lui può venire la luce che spazza via le tenebre, solo lui può portare la pace vera, in quanto lui è il Principe della pace e solo lui è la speranza che sostiene e accompagna il nostro cammino.
Il Natale ci invita a scelte coraggiose che tutti noi, insieme a chi ha responsabilità di governo, dobbiamo assumere affinché al più presto torni la pace e la giustizia, nel rispetto della dignità di ogni persona umana, in questo nostro pianeta che è la nostra casa comune.
Come i pastori e come i Magi, ognuno di noi si metta in cammino e segua la stella che ci porta ad incontrare Gesù con Maria e Giuseppe in una grotta alla periferia della città, capace di illuminare e portare la luce, la pace e la gioia al mondo intero.
Grazie san Francesco, poverello di Assisi, perché ancora una volta con la tua “grande umilitate et perfecta laetitia” ci aiuti a vivere e a comprendere la bellezza e la grandezza del Natale nel nostro cuore, nelle nostre comunità cristiane e nella nostra società e nell’universo mondo.
Auguro a tutti un Santo Natale!».






