Economia - 16 novembre 2022, 18:15

Ferrero in Turchia, antitrust indaga posizione gruppo sul mercato delle nocciole

Istruttoria dell’authority sulla concorrenza per vagliare l’eventuale abuso di posizione dominante. Il gruppo dolciario: "Sempre agito nel pieno rispetto delle regole. Fiducia nel procedimento"

Immagine d'archivio

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"Abbiamo sempre agito nel pieno rispetto dei requisiti legali e abbiamo piena fiducia nel procedimento". Questo il commento del Gruppo Ferrero di Alba in merito all’indagine che l'autorità garante della concorrenza della Turchia ha aperto nei confronti della società Ferrero Findik Ithalat Ihracat ve Ticaret As, controllata turca che si occupa di produzione, trasformazione e commercializzazione della nocciola nel Paese mediorientale.

La notizia dell’indagine arriva direttamente dalla Rekabet Kurumu, l’authority turca, che nella giornata di ieri, martedì 15 novembre, ha diffuso una nota facendo riferimento al procedimento "contro Ferrero Hazelnut Import Export and Trade Inc, Ferrero International S.A. e le sue controllate nel mercato delle nocciole, con le loro azioni a tutti i livelli, dalla produzione all'acquisto, la decorticazione e l'esportazione". La Commissione Concorrenza ha ritenuto "gravi e sufficienti" i rilievi raccolti con l’istruttoria tenuta lo scorso 3 novembre in merito all'accusa di violazione della legge sulla tutela della concorrenza, con riferimento a un possibile abuso di posizione dominante del gruppo italiano.

Come noto la Turchia rappresenta il primo produttore mondiale di nocciole con una quota di mercato che, secondo dati Fao, sarebbe pari a circa due terzi del totale. Tra i principali utilizzatori di questo frutto, impiegato in numerosi suoi prodotti, figura come noto l’industria della Nutella, che da circa trentacinque anni costituisce uno dei principali acquirenti della produzione nazionale turca.

Nel 2014, dopo il via libera delle autorità competenti, il gruppo di Alba aveva anche acquisito il 100% della società Oltan, storico operatore turco del settore, all’epoca forte di cinque stabilimenti di produzione impegnati a esportare in tutta l’Unione Europea e in altri importanti mercati, con un fatturato superiore ai 500 milioni di dollari. "Questa acquisizione - aveva spiegato allora la società dolciaria - rafforzerà l’impegno di Ferrero nella 'Corporate social responsibility' per quanto attiene alle pratiche agricole sostenibili. Il Gruppo Ferrero è già attivo in Turchia nel quadro delle sue attività di Csr col programma 'Ferrero farming values' (Ffv), costruito su principi specifici e orientato al miglioramento delle pratiche agricole, nonché all’incremento del reddito degli agricoltori.

«Da una parte l’orientamento di Ferrero agli investimenti di lungo termine, fondati sulla qualità, e dall’altra la storica, consolidata e stimata presenza di Oltan sul mercato turco della nocciola rappresenta una grande opportunità per una crescita futura, forte e sostenibile, del settore turco della nocciola», aveva affermato la società in una nota.

Nel luglio scorso il Ministero dell’Agricoltura turco stimava in 765.287 tonnellate la raccolta delle nocciole nel Paese nel 2022, con un incremento del 12% rispetto all’anno precedente. Nel 2021 l’Italia si era confermato come il secondo produttore mondiale con circa 165mila tonnellate, contro i 63mila degli Usa e i 61mila della Georgia.

Ezio Massucco

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