Attualità - 27 ottobre 2022, 17:54

Ex ospedali di Alba e Bra: le firme di Regione e sindaci su intesa da 46 milioni per il recupero dei due immobili [FOTO]

L’assessore regionale Luigi Icardi ha illustrato ai sindaci dell’Asl Cn2 il lavoro fatto per trasformare i due contenitori dismessi nelle future case della comunità a servizio della popolazione di Langhe e Roero: "Lavoreremo per aprire i cantieri entro la fine del nostro mandato".

Nei render come diventeranno gli ex ospedali di Alba e Bra dopo la riqualificazione finanziata dalla Regione tramite i fondi ex articolo 20 Legge 67/88

Nei render come diventeranno gli ex ospedali di Alba e Bra dopo la riqualificazione finanziata dalla Regione tramite i fondi ex articolo 20 Legge 67/88

"Abbiamo una procedura delineata, la certezza dei fondi e ora anche l’intesa tra la Regione l’Asl e i Comuni coinvolti. Ora tocca continuare su questo percorso con la speranza di aprire il cantiere prima della fine del nostro mandato, nel 2024".

Con queste parole l’assessore regionale Luigi Genesio Icardi ha illustrato agli amministratori di Langhe e Roero il progetto che, secondo gli intendimenti della Regione, nel giro di quattro anni dovrebbe portare alla riapertura degli ex ospedali di Alba e Bra nella loro nuova veste di case di comunità a servizio della popolazione di Langhe e Roero.

 



L’occasione è stata la Conferenza dei Sindaci dell’Asl Cn2 riunitasi oggi presso l’auditorium dell’ospedale di Verduno, dove di fronte a un’ampia platea di amministratori locali lo stesso Icardi e il governatore Alberto Cirio per la Regione, il direttore generale Massimo Veglio per l’Asl Cn2 e i due sindaci Carlo Bo e Gianni Fogliato hanno siglato il documento che fa da suggello all’articolato percorso partito con la decisione della Regione di "abbuonare" alla Cn2 i 25 milioni di euro che, secondo gli accordi per la realizzazione del "Michele e Pietro Ferrero", la stessa avrebbe dovuto restituire a Torino procedendo alla vendita dei due immobili dismessi nel luglio 2020 con lo spostamento a Verduno.

A quel primo passo, formalizzato in un emendamento di cui lo stesso Icardi aveva promosso l’inserimento nella finanziaria regionale 2021, è quindi seguito il reperimento da parte dell’assessore dei fondi necessari a mettere mano ai due immobili, ora ricavati dai contributi a fondo perduto ex articolo 20 della Legge 67/88.

Agli stessi sindaci è stato quindi illustrato lo studio di fattibilità realizzato dall’ufficio tecnico dell’Asl Cn2 per ipotizzare le prime linee dei due interventi e procedere col complesso iter di progettazione e approvazione dell’opera, di cui è stato anche delineato un primo piano finanziario.

A poco meno di 26 milioni di euro (25.946.500) ammonta la spesa prevista per mettere mano al San Lazzaro di Alba, tra 11,1 milioni per la sistemazione della parte storica e 9,3 milioni che serviranno invece per la demolizione della parte "nuova" dell’ex ospedale e la realizzazione della nuova manica destinata a sorgere lungo via Pierino Belli.
Nella parte antica dell’ex ospedale cittadino troveranno spazio l’Ospedale di Comunità, la Centrale Operativa Territoriale, uffici per servizi amministrativi e attività di formazione, e il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl.
La nuova manica andrà invece a occupare una porzione ridotta della superficie attualmente impegnata, aprendo spazi che potranno essere valorizzati dal punto di vista urbanistico. Al suo interno sorgeranno la Casa della Comunità, attività clinico assistenziali (medici di medicina generale, la cosiddetta Continuità Assistenziale e la sede del Distretto Asl), il Centro Diurno di Psichiatria e il Centro di Igiene Mentale.

Sempre stando alle ipotesi del momento, anche la riqualificazione dell’ex ospedale di Bra potrebbe passare dal recupero e dalla riqualificazione del fabbricato più recente, da dedicare ad attività cliniche, e dal recupero del fabbricato monumentale, da destinare invece ad attività formative, amministrative, con percorsi di accesso il più possibile integrati e completi tra di loro, migliorando l’interconessione col tessuto urbano e valorizzando l’architettura dell’edificio monumentale.
I lavori sui 6mila metri quadrati dell’edificio storico contempla una spesa di 7.807.500 euro, utili a una riqualificare che al suo interno toccherebbe l’hospice, servizi amministrazioni socio assistenziali, di formazione e supporto e il Dipartimento di Prevenzione.
E’ invece pari a 8.347.00 euro la spesa prevista per la parte di più recente costruzione e all’interno della quale troverebbero posto la Casa della Comunità, l’Ospedale di Comunità, la Centrale Operativa Territoriale e altre attività cliniche e assistenziali (studi dei medici di medicina generale, Continuità assistenziale, la sede del Distretto Asl, ambulatori specialistici, etc). Il quadro economico dell’operazione sul Santo Spirito porterebbe quindi a una spesa complessiva di 20.505.875, per un totale che insieme ad Alba ammonterà a 46.451.000 euro.

Insieme all’intesa tra enti, l’incontro è stato anche utile a illustrare il cronoprogramma ipotizzato per l’opera, che prevede l’affidamento della progettazione entro il luglio 2023, l’approvazione del progetto entro il dicembre successivo, i lavori e il collaudo entro ottobre 2026.

«I progetti di fattibilità – spiega l’assessore Icardi – verranno contenuti nel documento programmatico che la Regione sta redigendo per sottoporlo al Nucleo di valutazione degli investimenti sanitari del Ministero della Salute, dando così avvio alla procedura di accesso ai finanziamenti a fondo perduto previsti dall’Articolo 20».

«Dopo l'avvio delle attività presso il nuovo presidio ospedaliero Michele e Pietro Ferrero a Verduno –
dichiara il direttore generale dell’Asl Cn2, Massimo Veglio -, questo è un ulteriore importante passo verso la strutturazione dell'assistenza territoriale nella Asl Cn 2, reso possibile grazie all'impegno della Regione Piemonte. Quello territoriale è un servizio di fondamentale importanza che, parallelamente a quello ospedaliero, è doveroso sia offerto al cittadino nelle strutture di prossimità».

«I servizi che saranno attivati nei nostri ex presidi ospedalieri –
afferma il sindaco di Alba, Carlo Bo - sono fondamentali per i cittadini, nell’ottica della medicina di territorio e di prossimità che, sempre di più, avrà il compito di seguire gli utenti per tutti quegli aspetti legati alla salute che non richiedono il ricovero. La presenza della nuova struttura, inoltre, avrà anche il vantaggio, dopo la chiusura dell’ospedale, di riqualificare un’area del centro storico e sostenere le attività della zona. Come Amministrazione continueremo a confrontarci con la Regione e l’Asl per essere sempre aggiornati sulle varie fasi progettuali, l’inizio dei lavori e le tempistiche di realizzazione di un’opera fondamentale per la nostra città e il nostro territorio».

«È stato compiuto un altro importante passo avanti nella direzione del recupero e della riqualificazione dell’ex Ospedale Santo Spirito –
dichiara il sindaco di Bra Gianni Fogliato -. Esprimiamo la nostra soddisfazione, ringraziamo gli Enti che hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo e confermiamo il nostro impegno, per quanto di competenza, al fine di promuovere il completamento del progetto nei tempi stabiliti e secondo la migliore fruibilità dei servizi, per offrire alla città e al territorio una sanità locale sempre più completa e vicina al cittadino».

Ezio Massucco

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