Attualità - 14 settembre 2022, 14:59

Prestiti contro il caro energia e voli dal Sud per trovare il personale che manca: l’albese Aca in campo sui fronti caldi dell’autunno alle porte [INTERVISTA]

Alla vigilia di una stagione turistica che si preannuncia come la migliore di sempre e mentre promuove le novità in casa Atl (e Collisioni) l’Associazione Commercianti annuncia un’iniziativa volta a sostenere gli operatori in difficoltà per le bollette impazzite. Ne abbiamo parlato col direttore Fabrizio Pace

Fabrizio Pace, direttore dell'Associazione Commercianti Albesi

Fabrizio Pace, direttore dell'Associazione Commercianti Albesi

Al pari della grande industria, piccolo commercio e operatori del turismo sono tutt'altro che al riparo dalle fibrillazioni che arrivano da uno scenario economico mondiale che, tra rincari energetici e inflazione in doppia cifra, sembra averci riportato indietro di mezzo secolo, minando di nuove incertezze il cammino della ripresa dopo la pandemia. A descriverci situazione e attese che questi comparti vivono in Langhe e Roero alla vigilia della nuova stagione turistica è il direttore dell’Associazione Commercianti Albesi Fabrizio Pace, che ha dialogato con noi in questa intervista.

***

Direttore, come si convive con un simile quadro?
"Abbiamo assistito a questi aumenti ingiustificati da ottobre-novembre dello scorso anno. La cosa si è fatta mano a mano più evidente per diventare oggi cronica. Abbiamo bar e ristoranti che hanno visto le loro bollette triplicare nell’ultimo anno, chi era a 3mila euro di spesa mensile è passato a 12mila, c’è era a 7mila è passato a 21mila, e non abbiamo ancora acceso i riscaldamenti. Voglio essere fiducioso perché il Governo, questo o quello che verrà, non potrà non tenerne conto. Altrimenti le nostre aziende chiuderanno, o comunque cambieranno sistema".

[La sede dell'Aca, in piazza San Paolo ad Alba]

La vostra associazione ha messo in campo specifiche iniziative, per venire incontro agli associati.
"E’ di questi giorni la definizione di un’intesa che, sul modello di quella che attuammo per la pandemia, abbiamo messo a punto con Banca d’Alba e il Comune di Alba. L’idea è quella di mettere a disposizione degli operatori un finanziamento fino a 30mila euro, da restituire in cinque anni, a tasso zero per i primi nove mesi di ammortamento e con un tasso fisso dello 0,90%, quindi decisamente agevolato, per il rimanente periodo. Il costo della garanzia, 350 euro, lo sosterremo a metà noi e il Comune di Alba per le attività cittadine. Fuori da Alba lo pagherà interamente l’Associazione Commercianti. Non risolveremo il problema, ma è una strada percorribile, una boccata d’ossigeno nell’attesa che questa situazione venga sbloccata. La stessa operazione fatta durante la pandemia aiutò 250 aziende con 12 milioni di euro di finanziamenti. E’ un aiuto concreto che vogliamo cercare di dare ai nostri operatori".

Temete chiusure?
"Non ho notizie di attività del territorio che abbiamo manifestato l’intenzione di chiudere, ma c’è un rischio concreto che molti, nell’ambito turistico, possano fermarsi dopo l’Immacolata, per poi attendere di vedere cosa succederà e riaprire i battenti soltanto per la primavera. In diversi hanno già manifestato questa intenzione, speriamo che prima di allora qualcosa succeda. Anche perché questa eventualità porta comuunque con sé un rischio concreto".  

Quale?
"Che come accaduto con la pandemia si rischia di perdere preziosa manodopera. E’ vero che quello del turismo è un settore stagionale, e in casi simili interviene la disoccupazione. Ma il rischio è che alla riapertura quel personale non lo si trovi più. E’ successo con la pandemia e non solo qui in Italia. Abbiamo attività associate che hanno sedi a Londra e che cercano personale in modo folle. Stessa cosa in altri Paesi. Poi noi qui abbiamo qualche aggravante…".

Quindi si continua a faticare a trovare camerieri e personale d’albergo.
"Purtroppo su questo fronte si è mosso poco, negli ultimi mesi. Il problema c’è e rimane, nonostante le molteplici attività che anche noi abbiamo messo in campo. Trovare personale oggi è un problema le cui radici vanno oltre quello del compenso. C’è un cambio di mentalità da parte di chi lavora e si sta registrando anche da parte degli imprenditori. La pandemia ha portato una maggiore e diversa considerazione del tempo libero. Ristoratori e albergatori si stanno adeguando organizzandosi in turni che consentano di concedere maggiori riposi e di farlo anche nei giorni festivi. E’ un orientamento che si sta già percorrendo".



In questo ambito state però lavorando a una nuova specifica iniziativa.
"Abbiamo un’idea che cercheremo di concretizzare già a ottobre-novembre. Visit Piemonte ci ha interpellato per promuovere due voli che da Levaldigi portano uno a Bari e uno a Palermo. La nostra idea è quella di approfittare di questo collegamento per invitare chi, dipendenti di ristoranti e alberghi, finita la stagione estiva in quei territori, voglia spostarsi a fare quella autunnale e invernale da noi. Sono voli a cifre accessibili, che consentirebbero frequenti rientri verso casa, invece che a fine stagione. Faremo sicuramente a Palermo una promozione del volo e coinvolgeremo tutte le scuole che in quel territorio si occupano di hotellerie e ristorazione per provare a mettere in piedi questo scambio di manodopera. E’ un progetto di medio termine, sul quale insistere in prospettiva".

Con quali aspettative l’Albese guarda all’imminente stagione turistica autunnale anche alla luce dei flussi registrati nel corso di un’estate che ci ha riportato ai numeri precedenti alla pandemia?
"Stiamo vivendo una stagione turistica entusiasmante per arrivi e presenze e per l’autunno attendiamo numeri simile se non superiori alla stagione record del 2019. Siamo fiduciosi perché è ritornato il mercato Usa, coi turisti d’oltreoceano arrivati in massa in questi mesi, insieme a quelli di tutta l’Europa. A seconda dei periodi abbiamo arrivi dal Belgio, dall’Olanda, ormai stabilmente anche dalla Francia, che da cinque o sei anni letteralmente ci invadono. Poi gli inglesi e ovviamente i turisti di lingua tedesca, svizzeri, austriaci, tedeschi, che non ci hanno mai mollato. Da aprile in poi è stato un crescendo. I dati dell’occupazione alberghiera sono da tutto esaurito e ci sono già tantissime prenotazioni per il 2023. Insomma siamo fiduciosi che sarà un autunno ottimo".

Il rischio è che manchi il tartufo.
"La siccità non ci aiuta e sì, c’è il rischio che possa essere una stagione povera, da quel punto di vista. Qui ci colleghiamo al problema ambientale, ma è un’altra tematica che passa sulle nostre teste. La sensibilità ambientale sul territorio cresce e ci sono stati tanti cambiamenti negli ultimi cinque-sette anni, ma se non piove è difficile intervenire. Credo però che i turisti qui verranno comunque in gran numero, a prescindere. Ormai il nostro territorio ha una fama tale per la sua buona cucina, per il livello dell’ospitalità, per un’offerta di attività ormai molto variegata. Abbiamo creato un sistema che offre tante opportunità, per cui i turisti verranno al di là del tartufo, che ovviamente speriamo ci sia".




L’Atl Langhe Monferrato e Roero ha recentemente rinnovato i propri vertici. A novembre è previsto l’insediamento di un nuovo direttore dopo i 25 anni di Mauro Carbone. Quali sono i vostri auspici?
"Il direttore Carbone è un grandissimo professionista e non faticherà assolutamente a trovare nuove opportunità e soddisfazioni professionali. Intanto riteniamo di aver trovato un direttore valido per l’Atl. Parliamo di una figura, quella di Bruno Bertero, che nel suo lungo percorso professionale ha operato anche come imprenditore del settore, e che quindi capisce cosa significa operare ogni giorno rischiando del proprio. In quella veste ha portato avanti per dieci anni iniziative in tante regioni e tanti comuni italiani, imparando a conoscere come funzionano gli uffici di Enit e Ministero. Poi ha lavorato con successo per la regione Friuli Venezia Giulia, in un territorio che ha delle assonanze importanti col nostro territorio, a partire dal poter annoverare terre di grandi vini. Ha un’esperienza importante e credo che, come tutte le volte che c’è un cambiamento e senza mai dimenticarci di quello che è stato fatto prima, porterà una ventata di novità. In questi anni nell’ambito turistico abbiamo tracciato un solco profondo, ma nell’ambito di quel percorso confidiamo che possa portare novità che credo faranno bene al nostro comparto".

[Il nuovo direttore Atl Bruno Bertero]


Quello che ha portato all’integrazione col Monferrato è un modello che funziona?
"Abbiamo sostenuto e siamo convinti dell’opportunità di allargare i confini della nostra agenzia di promozione turistica. Parliamo di territori molti simili. Quando un turista visita Canelli, Nizza o anche Asti non è affatto detto che sappia in che provincia si trova. Sono le colline del vino ed è giusto fare una promozione insieme anche collegata alle colline Unesco. E’ ovvio che noi, come Ente Turismo di Langhe e Roero, siamo partiti nel 1996 per fare qualcosa insieme tra pubblico e privato, facendo uno sforzo importante anche sotto il profilo economico, che ci ha dato un grande successo che viviamo ora. Ci vorrà un po’ di tempo per allinearsi, ma la strada è quella".

L’estate ormai alle spalle ha portato in città una nuova edizione di Collisioni e con quella un pubblico di migliaia di giovanissimi. Qual è il giudizio dell’Associazione sulla manifestazione? Parliamo di una proposta che può essere complementare al modello di turismo cui il territorio sta lavorando?
"Personalmente guardavo con qualche perplessità un certo tipo di eventi, e in particolare i concerti con 10 o 15mila persone a Barolo. Non perché abbia alcunché contro Barolo, ma mi pare che realtà cittadine come Alba o Bra siano più adatte a ospitare momenti di questo tipo. per spazi e possibilità logistiche. Ho invece visto molto bene l’ultima edizione della manifestazione ad Alba, dove se si vogliono far venire 20mila persone lo si può fare, magari con aspetti organizzativi che devono essere migliorati, ma è possibile. Ricordo che nel primi Anni Duemila come Associazione Commercianti organizzammo quattro concerti portando in una piazza San Paolo che allora era un grande parcheggio Antonello Venditti, con 7mila persone, poi Beppe Grillo e quindi Lucio Dalla. Furono eventi di grande successo, che Collisioni oggi capaci di portare un’atmosfera positiva e di allegria in tutta la città. Con Collisioni Alba si è riempita di giovani e giovanissimi, la città era viva, allegra, carica di entusiasmo. In autunno potrebbe essere un problema, ma d’estate, per due o tre weekend, sono cose da ripetere, sicuramente. Peraltro non abbiamo avuto notizia che turisti presenti in città siano scappati perché c’era Collisioni. Anzi, sono arrivati visitatori diversi, che magari non si sono fermati a dormire, ma davvero hanno portato un’atmosfera bellissima, un ambiente bello da vivere anche per i nostri ragazzi".

[Il concerto di Blanco a Collisioni - foto Vincenzo Nicolello]

Ezio Massucco

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