Attualità - 29 agosto 2022, 16:50

L’amico morto con Alberto Balocco era manager per un’azienda dell’Albese. Domani i funerali a Torino

Scomparso venerdì insieme all’industriale il 55enne torinese Davide Vigo gestiva dal Lussemburgo l’ufficio estero del Gruppo Giorio di Montà d’Alba. La moglie dirigente alla Ferrero International

Davide Vigo, a sinistra, con Alessandro Giorio

Davide Vigo, a sinistra, con Alessandro Giorio

Si terranno domani, martedì 30 agosto presso la chiesa della Gran Madre a Torino (ore 14), i funerali di Davide Vigo, l’amico di Alberto Balocco, scomparso insieme all’industriale fossanese nell’incidente in montagna di venerdì scorso. Cinquantacinque anni, il manager torinese, amico di Balocco dai tempi del servizio militare – che entrambi avevano svolto nella cittadina cuneese – da alcuni anni viveva in Lussemburgo anche in ragione dei suoi legami con la Granda. A partire dall’impegno professionale della moglie Samantha Zanni, avvocato e importante dirigente agli affari legali presso la sede della Ferrero International, dopo trascorsi in analoghe posizioni in Fiat e Iveco. Da qui, dalla volontà di assecondare la carriera della consorte all’interno della multinazionale di Alba declinandola in un preciso progetto familiare, la scelta di trasferirsi insieme ai figli Francesco e Alessandro nel piccolo Paese al confine con Belgio, Francia e Germania.
Risale a quegli anni, e in particolare al 2018, l’impegno che Davide Vigo aveva assunto quale manager del Gruppo Giorio, realtà di Montà d’Alba, forte di un rilievo internazionale della produzione e commercializzazione di parquet e pavimentazioni per i settori civile, sportivo e dell’arredamento.

"Davide lavorava per la nostra azienda da allora – conferma Alessandro Giorio, che insieme ai familiari porta avanti l’azienda fondata dal padre Piero –, da quando insieme avevamo concepito un importante percorso di internazionalizzazione dei nostri marchi Alma per le pavimentazioni civili e Adisport per quelle sportive. A metterci in contatto era stata una comune conoscenza, che mi aveva prospettato la possibilità di poterci avvalere di una figura della quale mi aveva segnalato la creatività e le grandi doti professionali. Ci siamo parlati cinque minuti al telefono e dopo due giorni prese un aereo per venire da noi. Ci siamo subito piaciuti e con lui è nata per noi la possibilità di dare vita a un ufficio export per il nostro gruppo, insediato su una piazza strategica per i Paesi di lingua francofona e non solo".

Una collaborazione diventata poi una sincera amicizia. "Certamente. Con Davide è nato rapporto che stava dando ottimi frutti sul fronte lavorativo, Davide aveva in mano un portafogli clienti da diversi milioni di euro e raccolto commesse importanti, come quella per la nuova sede lussemburghese di Ferrero. Lui era felice perché aveva potuto trovare una nuova dimensione professionale, dopo aver dismesso le proprie quote nell’azienda torinese di commercio di elettrodomestici di cui era si era occupato sino ad allora. Una realtà importante, con diversi dipendenti, che aveva ben sviluppato dopo averla ereditata dal padre, mentre il fratello è importante dirigente della McKinsey. Noi eravamo altrettanto soddisfatti, perché avevamo avuto la fortuna di trovare una persona seria e dalle grandi capacità commerciali. Poi c’era il lato umano: tutti i mesi Davide veniva da noi azienda, si mangiava insieme, si decidevano le strategie, si ragionava su investimenti e piani di sviluppo, da correggere periodicamente come in tutte le aziende. Ci ha dato una grossa mano per sbloccare la situazione della nostra azienda ucraina, fermata dalla guerra. Parlavamo molto e ci confidavamo anche le reciproche preoccupazioni. Conoscevo la moglie Samantha e i suoi amati figli tramite i suoi  racconti. Si occupava molto dei suoi ragazzi e aveva cambiato vita anche per dedicarsi maggiormente alla famiglia".    

La notizia della tragedia ha raggiunto l’imprenditore montatese nella serata di venerdì. "Ci ha totalmente sconvolti. Davide era stato da noi in sede ancora ai primi di agosto, negli ultimi giorni di lavoro prima delle ferie. Era arrivato in Harley Davidson, sua recente passione. Ci siamo fatti gli auguri per le vacanze. Ancora stento a crederci".

Ezio Massucco

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