Attualità - 23 luglio 2022, 07:34

Vendemmia anticipata o rallentamento della maturazione? Tutto può dipendere dalla pioggia

L'annata 2022 è di difficile interpretazione. Tra Consorzi e produttori il comune denominatore è l'attesa delle precipitazioni per attenuare la morsa di questo caldo anomalo e duraturo

Grappoli in invaiatura: questo processo è consueto in questo periodo dell'anno ma il caldo potrebbe rallentare la maturazione

Grappoli in invaiatura: questo processo è consueto in questo periodo dell'anno ma il caldo potrebbe rallentare la maturazione

Vendemmia anticipata? Rallentamento nell’andamento fenologico della vite vegetazione e nella maturazione dei grappoli? Ripercussioni su quantità e qualità? Queste sono alcune domande che il mondo della viticoltura si sta ponendo, alla luce di questa primavera/estate che hanno fatto registrare finora temperature non consuete per le nostre latitudini, e soprattutto per periodi troppo lunghi, che condizionano le diverse produzioni agricole.
Il sentore comune è quello che, allo stato attuale, considerato il periodo di fine luglio, per ora tracciare la strada dell’annata 2022 è quasi come risolvere un enigma, perché le varianti da qui a settembre possono mischiare le carte più volte per far uscire una mano vincente o perdente.

"La stagione in vigna -
dichiara Andrea Ferrero, direttore del Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani – è per ora di difficile interpretazione per capire in prospettiva quella che sarà l’annata. Abbiamo fatto una riunione con i tecnici in vista dei campionamenti dei vitigni che donano vini di pronta beva e, ad esempio gli chardonnay sono ancora indietro. Questo è un dato che fa riflettere sul caldo che non sempre è portatore di anticipo di maturazione.

Se nelle prossime due settimane assisteremo a precipitazioni allora il discorso cambierebbe in positivo, con una ripartenza della crescita. In generale sul territorio non abbiamo criticità ma la situazione richiede attenzione. L’unico aspetto positivo è la presenza pressoché nulla di fitopatie che hanno portato ad una riduzione dei trattamenti del 30/40%. Ora speriamo nella pioggia ed in precipitazioni non violente. Per una valutazione più precisa si devono aspettare i prossimi due mesi".


"Quantità e qualità finora non sembrano mancare - afferma Filippo Mobrici, presidente del Consorzio Barbera d’Asti - ma le vite giovani iniziano a soffrire e ci auguriamo che piova entro ferragosto perché così l’annata prenderebbe una piega migliore. Il caldo estremo potrebbe provocare disagi anche alla vite in generale che, pur essendo una pianta resistente, può andare in sofferenza. La pioggia sarebbe la risoluzione.

E l’acqua sta diventando un problema ma anche una risorsa importante: questo clima sta diventando sempre più preponderante e, per mantenere le caratteristiche di struttura ed eleganza dei nostri vini, in annate simili l’irrigazione sarebbe una soluzione ottimale. Sono consapevole che a livello logistico non è facile, ma è ora di pensare a questo tipo di scenario".


Il vitivinicoltore Flavio Sobrero pensa ad una vendemmia anticipata: "Il caldo anomalo sta mettendo in difficoltà le vigne più esposte dove addirittura non abbiamo eseguito l’operazione della cimatura, e esposto poco i grappoli al sole. La quantità c’è, e speriamo in qualche pioggia per far ripartire bene la maturazione. Annate calde così non sono memorabili ma i vini prodotti si possono apprezzare anche nei primi anni dall’imbottigliamento, e per fortuna il Barolo sa anche comportarsi così. Credo che ci sarà un anticipo di raccolta, vedendo lo stato delle invaiature, ma la pioggia sta diventando necessaria".

Il produttore Vittorio Monchiero dichiara: "Abbiamo notato che il nebbiolo ha iniziato a invaiare in diverse posizioni. Un pò di anticipo c’è, ed è simile al 2003, dove, come quest’anno, è anche mancata la neve. La vite vecchia ha sofferto di più come vegetazione soprattutto nelle zone esposte, dove abbiamo preferito fare una sola cimatura. La quantità non manca ma il problema è interpretare la maturazione perché, se non pioverà,  la pianta prenderà l’acqua dal grappolo che potrebbe così patire, come succede già in alcuni frutteti.

Un altro aspetto importante è la lavorazione del terreno: dove si è agito in profondità la pianta ha reagito meglio. Tra due settimane avremo i primi dati su uve rosse per acidità, grado zuccherino, presenza di acqua. Invece i vini  bianchi stanno procedendo bene, soprattutto il Moscato e l’Arneis".


Simone Grimaldi della cantina Bruna Grimaldi analizza il cambiamento di lavorazione del vigneto negli ultimi vent’anni, dovuto anche al clima e dichiara: "I giochi si faranno ad agosto e settembre che sono due mesi fondamentali, al momento si può dire che c’è il deficit idrico, dovuto alla stagione precedente ed un inverno con pochissima neve. Quest’anno ci sono state piogge importanti a maggio, e poi qualcosa a giugno ma di carattere un po’ violento. Le vigne più vecchie che hanno radici più profonde hanno uno sviluppo più contenuto dovuto alla crisi idrica. Diciamo che il 2022 è un’annata simile al 2003, anche se in quell’anno l’acqua non mancava, per un 2002 in cui non le precipitazioni sono state troppo abbondanti.

In vent’anni le cose sono cambiate molto: si è più attenti alla parte fogliare ed al suolo, un approccio dovuto anche al cambiamento climatico per via dell’aria calda africana che sovrasta l’anticiclone delle Azzorre che ha sempre dato protezione dal caldo eccessivo nelle nostre zone.
Infatti la costanza di temperature elevate nel tempo porta la pianta a rallentare la sua crescita. La pioggia potrebbe cambiare le carte in tavola ma ora è tutto di difficile interpretazione. Non credo tanto in un anticipo della vendemmia se non pioverà e, se lo farà, in che modo: i temporali violenti fanno danni ed erodono anche il terreno.

Concludo dicendo che a livello istituzionale bisognerebbe pensare a come utilizzare le falde acquifere che non mancano. Sono consapevole che ci vorrebbero impianti importanti ma se il clima continuerà così, in determinate annate come questa, l’utilizzo di emergenza dell’acqua sarà necessario".


I tecnici della cantina Terre del Barolo dichiarano: "In questa calda estate l'andamento fenologico della vite e la maturazione dei grappoli risulta difficilmente prevedibile. Il lavoro di valutazione sarà più importante che mai per poter individuare il momento ottimale per la vendemmia nei prossimi mesi".

Livio Oggero

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