Politica - 21 luglio 2022, 17:36

Il post pro-Conte della Ministra Dadone: "Noi bullizzati. Non abbiamo innescato questa crisi"

La presa di posizione della parlamentare monregalese che in questa legislatura è stata anche al vertice del dicastero per la pubblica amministrazione: "Dal 2013 siamo stati gli unici in grado di comprendere gli italiani"

Fabiana Dadone: nel Governo Draghi l'esponente M5S è stata ministro alle Politiche Giovanili

Fabiana Dadone: nel Governo Draghi l'esponente M5S è stata ministro alle Politiche Giovanili

Nelle ore in cui il presidente del Consiglio Mario Draghi saliva al Colle per rassegnare le proprie dimissioni la ministra cuneese Fabiana Dadone del M5S si decideva a rompere il silenzio affidando a un post su Facebook la sua riflessione politica sulla crisi di governo aperta col voto di ieri al Senato.

Nata a Cuneo, 38 anni, parlamentare pentastellata alla sua seconda legislatura dopo una prima elezione alla Camera nel 2013, la ministra monregalese era stata confermata nel Governo Draghi (alle Politiche Giovanili) dopo aver già seduto nel Conte II, a capo del dicastero della Pubblica Amministrazione.

"Sono stata in silenzio per diversi giorni perché - scrive adesso - crisi come questa non si affrontano a mezzo stampa, informando e disinformando secondo le esigenze, ma confrontandosi nel merito con i propri compagni di viaggio".

"Il nostro -
continua - è stato un silenzio rispettoso delle istituzioni italiane, il rispetto che altri non hanno avuto nella crisi del febbraio 2021, il rispetto che avremmo voluto per le nostre legittime battaglie politiche, quelle per cui un elettore su tre ci ha dato fiducia nel 2018. Nel silenzio abbiamo subito le offese e i vecchi giochi di palazzo: da una parte chi avvelenava i pozzi e dall'altra chi ci dipingeva come irresponsabili. Nel silenzio abbiamo contrastato l'inserimento pretestuoso di una norma che nulla aveva a che fare con gli aiuti alle famiglie e alle imprese. Nel silenzio non siamo stati fermi, abbiamo lottato in ogni sede per mantenere vive le nostre battaglie."

"Ho detto chiaramente al mio gruppo parlamentare -
prosegue il post dell'esponente M5S - che se ci siamo fidati per ben due volte del Presidente Conte, in un momento storico peggiore, non potevamo non fidarci ora della sua sensibilità etica e politica. È vero, non siamo stati ascoltati e siamo stati addirittura bullizzati a più riprese anche da chi pensavamo più vicino degli altri. Sappiamo bene cosa significa lottare da soli per difendere i cittadini, le famiglie, le imprese dagli interessi che siedono nei salotti buoni e nelle sedi internazionali."

"Ora più che mai -
spiega ancora Dadone - dobbiamo continuare ad insistere su temi, misure, atti concreti che servono al Paese. Perché deve essere chiaro che non servono le persone, non i nomi, non i titoli, come invece abbiamo sentito in questi giorni, ma i fatti, le norme, le proposte concrete che facciano bene alle persone, alle aziende in affanno, ai più deboli della nostra società. Continuiamo ad essere il Movimento che ha salvato centinaia di migliaia di famiglie dal baratro in pandemia e nella crisi successiva, che ha aiutato le imprese dal primo giorno in Parlamento, che ha combattuto per i diritti e le libertà di ciascuno."

"A chi ci etichetta come populisti -
chiosa - solo perché abbiamo a cuore le persone, rispondo che dal 2013 siamo stati gli unici in grado di comprendere gli italiani. Questa crisi non l'abbiamo innescata noi, così come non l'abbiamo conclusa, di questa crisi abbiamo semplicemente preso atto perché al netto di una narrazione che ci dipinge come pretestuosi noi siamo stati onesti, chiari e diretti dall'inizio alla fine".

Daniele Caponnetto

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di LaVoceDiAlba.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

SU