“Nessuno può rifiutarsi di ritirare delle monete valide e in circolazione”, lo dice in maniera molto chiara la legge.
Ma allora - hanno chiesto molti lettori di Targatocn incuriositi dal racconto (Leggi qui)-, come è possibile che un addetto alla biglietteria della stazione ferroviaria di Cuneo, non abbia accettato il pagamento da parte di un utente che voleva acquistare un biglietto pagando anche con delle monetine da uno, due e cinque centesimi?
E tra l’altro stiamo parlando di Trenitalia, di Ferrovie dello Stato e di un servizio pubblico. Anche perché il dubbio nasce spontaneo: ma se il viaggiatore non avesse avuto altri soldi, non avrebbe potuto salire sul treno? Poteva viaggiare gratis?
Come sia potuto accadere non si sa, ma è accaduto.
E ciò che non è dato di sapere - almeno per ora - è se il rifiuto da parte della cassiera sia stato dettato da una disposizione caduta dall’alto o se, invece, è stato frutto di una sua considerazione - e quindi di una sua decisione - del tutto personale.
Per essere ancora più chiari, l’articolo 650 del codice penale, recita che “chiunque rifiuti di ricevere monete aventi corso legale nello Stato è punito con la sanzione amministrativa fino a 30 euro”.
Da qualche anno è stata sospesa la coniazione di monetine da 1 e 2 centesimi ma questo non significa che non siano più in circolazione: infatti continuano a circolare quelle che erano già sul mercato e finché avranno valore monetario per lo Stato, nessuno potrà rifiutare il pagamento.
Inoltre l’articolo del regolamento CE, dispone a che che “ad eccezione dell'autorità emittente e delle persone specificamente designate dalla normativa nazionale dello Stato membro emittente, nessuno è obbligato ad accettare più di cinquanta monete metalliche in un singolo pagamento”.
Bisogna anche dire che come non si può rifiutare un pagamento in centesimi, anche il cliente o l’utente non può rifiutarsi di accettare il resto dovutogli in monetine.
Quindi l’addetto alla casa della stazione ferroviaria di Cuneo, rifiutandosi di ritirare per il pagamento di un biglietto, le monete da uno, due e cinque centesimi di euro ha commesso un illecito?
Pare proprio di sì.





