A Bra è grande attesa per la processione di Pasqua dei Battuti Bianchi, dopo due anni di stop a causa dell’emergenza Covid-19.
I riti ci saranno e avranno il compito di portare con loro un grande messaggio di fede e speranza in questo anno funestato dalla terribile guerra in Ucraina.
Alla guida del corteo, che si snoderà per le vie cittadine nella solennità di domenica 17 aprile, dalle ore 17, ci saranno Michele Marengo (Rettore), Alessandro Dalmasso (Vicerettore) e Giuseppe Bosco (Vicerettore).
Questa antica espressione della pietà popolare, che chiuderà i riti devozionali legati alla settimana Santa e al giorno di Pasqua, coinvolge sempre un alto numero di fedeli e una fitta schiera di autorità religiose, civili e militari, oltre alle diverse realtà di fede presenti sotto la Zizzola, come i Battuti Neri, la comunità ortodossa e il terz’ordine francescano.
Al rientro, nella chiesa della Santissima Trinità (corso Cottolengo), sarà impartita la solenne benedizione eucaristica, preceduta dall’esposizione e adorazione del Santissimo Sacramento.
Per chi non lo sapesse, il pio sodalizio dei Battuti Bianchi è composto da fedeli laici “custodi” di un tesoro di fede e di un bagaglio di tradizioni che travalica i secoli attraverso la partecipazione ai sacramenti, la preghiera e la testimonianza della vita. Una particolare attenzione è dedicata alla celebrazione della Messa in programma nei giorni festivi alle ore 12 in punto.
In un tempo come quello attuale, segnato dalle tensioni militari, queste realtà associative permettono di sperimentare la fraternità d’intenti indicata da papa Francesco nell’enciclica “Fratelli tutti”. È significativo che proprio Bergoglio, poco dopo essere stato eletto al soglio di Pietro, abbia voluto incontrare le confraternite e le abbia chiamate fucine di santità. Non solo. Ha più volte evidenziato la loro forza evangelizzatrice e ha definito la pietà popolare il sistema immunitario della Chiesa.





