Puntuali i rintocchi di campana di venerdì 8 aprile hanno riportato indietro l’orologio di due anni. A Bra è tornata in processione l’Addolorata, non accadeva dal 2019, prima che scoppiasse la pandemia da Covid-19.
L’Arciconfraternita della Misericordia, meglio nota come dei Battuti Neri, si è stretta alla comunità cittadina, salutando con gioia il ritorno ad un rito tanto atteso quanto legato alla storia ed alla pietà popolare.
Il corteo è stato aperto dal crocifisso, accompagnato dai bambini, custodi dei simboli della passione di Cristo. A seguire, il Terz’ordine Francescano, la Comunità ortodossa con le sue pregiate icone e due file di Battuti Bianchi.
Quindi, il gonfalone dell’Arciconfraternita della Misericordia, con il fiume nero delle Consorelle e dei Confratelli, chiuso dai Rettori, Alessio Bossolasco, Marina Tibaldi e Paolo Tibaldi, a precedere il gruppo ligneo di statue, rappresentante la Madonna ferita nel cuore da sette spade, che sorregge il corpo del Figlio, confortata da un angelo.
Subito nelle strade della città sono risuonate, cariche di spiritualità, le note di canti e preghiere, recitate dal popolo di fedeli, che ha unito i propri passi a quelli delle autorità religiose, civili e militari, con in testa il sindaco, Gianni Fogliato. Dopo aver percorso il circuito cittadino, ecco il ritorno nella chiesa di San Giovanni Battista Decollato, epicentro della liturgia eucaristica presieduta dal vescovo di Alba, monsignor Marco Brunetti, coadiuvato dal clero locale.
Il pensiero è volato alle migliaia di cittadini ucraini martoriati, al dolore delle famiglie, che non hanno più una casa, a quello delle centinaia di moglie e madri che stanno perdendo in queste ore i figli mandati a combattere l’ennesima insensata guerra.
Da Bra è giunto pertanto forte il messaggio portato da monsignor Brunetti: “La sofferenza dell’Addolorata ai piedi della croce è sofferenza vincitrice in forza della risurrezione del Figlio. Di fronte al mistero d’amore consumatosi sul Calvario, proviamo un sentimento di gratitudine e il desiderio di contemplare il crocifisso, di lasciarsi sorprendere ogni giorno da lui”. E ha citato Benedetto XVI: “Maria è oggi nella gioia e nella gloria della risurrezione. Le lacrime versate ai piedi della croce si sono trasformate in un sorriso che nulla ormai spegnerà, pur rimanendo intatta la sua compassione materna verso di noi”.
Infine una preghiera alla Vergine Addolorata, “Affinché ci insegni a contemplare il Figlio crocifisso e perché non ci abituiamo a vederlo sulla croce, ma ci lasciamo sorprendere dal suo amore”.
Prima della benedizione solenne, è intervenuta la presidente dei Battuti Neri, Roberta Comoglio, che ha portato il saluto e gli auguri di buona Pasqua a tutti i presenti, facendo risuonare le parole di papa Francesco dal forte spirito evangelico: “Coloro che esercitano la misericordia, troveranno misericordia”. (Silvia Gullino)




