Attualità - 09 marzo 2022, 15:06

Tir in protesta dal 19 marzo, FAI Cuneo: “Si lavora in perdita, una settimana in più può portare al default”

Settore al collasso per il caro carburanti. Il presidente Mairone: “Ci sono piccoli padroncini che non hanno più soldi per mettere gasolio. Questione di 15/20 giorni e saranno costretti a fermarsi”. Il segretario Giaccardi: “Serve una riforma attorno al gasolio che sia defiscalizzato e agevolato nell'utilizzo”

Immagine di repertorio

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Autotrasporto, tempo scaduto. I costi per chi lavora con i camion sono diventati insostenibili.

Un mese fa il rincaro per un tir a causa del caro carburanti era di 360 euro alla settimana, cioè quasi 1.500 euro al mese in più di spesa per ogni mezzo. Calcoli che ci aveva fatto Mario Mairone, presidente FAI Provinciale Cuneo. Oggi quella cifra è praticamente raddoppiata: “La situazione è tragica. Si lavora in perdita. Il rincaro oggi è stimato intorno ai 2.500 euro al mese per ogni camion. Come si fa ad andare avanti così?”.

Ecco perchè Unatras, l'unione dell'autotrasporto che raccoglie le sei sigle del settore (Confartigianato Trasporti, Fai, Cna Fita, Fiap, Unitai, Assotir, SnaCasartigiani) ha annunciato da sabato 19 marzo manifestazioni di tir in tutta Italia.

“Una protesta che forse arriva troppo tardi – aggiunge Alberto Giaccardi, Segretario Provinciale FAI e Direttore Tutto Servizi -: una settimana in più può portare al default. Credo che già questo fine settimana vedremo delle aziende che lasceranno i tir fermi. Chi lavora nell'autotrasporto non sa neanche più che prezzi proporre ai committenti. Il gasolio è oscillante. Non possiamo sobbarcarci noi tutto il carico e neanche scaricare tutto sul cliente che ha avuto la bolletta energetica quadruplicata. Con il risultato poi che aumenterebbero i prezzi dei prodotti trasportati. E ci rimetterebbero tutti. Di questo passo si arriverebbero a pagare i pomodori 5 euro al chilo. Siamo alla follia!”

Andiamo ad analizzare il prezzo del gasolio aggiornato al 7 marzo 2022. Siamo a 1,829 euro al litro, con un prezzo al netto delle imposte di 0,882. Le accise contano per 0,617 euro e l'Iva ammonta a 0,323.

Su questo è polemico Mairone: “Non è che aumentando il prezzo del gasolio, aumentino le accise. Però mi sembra che lo Stato ci guadagni molto. Chi ci rimette siamo sempre noi. Vorrei sottolineare che il costo del trasporto non è aumentato per i committenti, ce lo stiamo accollando noi. Ci sono piccoli padroncini che non hanno più soldi per mettere gasolio. Questione di 15/20 giorni e saranno costretti a fermarsi. O a fare un leasing per fare il pieno al camion. La protesta del 19 marzo è un po' tardiva, perchè per qualcuno lavorare ancora una settimana, a queste condizioni, vuol dire rimetterci”.

La strada per Fai Trasporti Cuneo è una sola. Lo spiega Giaccardi: “Serve proprio una riforma attorno al gasolio che sia defiscalizzato e agevolato nell'utilizzo. Altrimenti si rischia la paralisi del Paese. Se non vengono portati i prodotti alimentari nei forni mancherà il pane. Pensiamo poi alla Grande distribuzione organizzata dove tutto si muove su gomma e non di certo nell'ultimo miglio, ma dalle ferrovie e dai porti. Vogliamo avere gli scaffali vuoti dei supermercati?”

“Dobbiamo essere tutti alle stesse condizioni – aggiunge Mairone -. Perchè gli agricoltori hanno un prezzo di favore per lavorare la terra? Anche i pescherecci hanno gasolio defiscalizzato. Ci vorrebbe poi una legge che obblighi a scorporare le tre voci di trasporto, sicurezza e gasolio in fattura in modo che gli aumenti di carburante non pesino solo su di noi. Lo Stato deve mettersi una mano sulla coscienza. Serve un prezzo agevolato per chi fa trasporto. Altrimenti non ci sarà altra soluzione che fare quadrare i conti illegalmente!”

“Chi lavora suscita dei dubbi sulla regolarità della gestione – conclude Giaccardi -. Se il gasolio costa così per tutti, o lo comprano in nero o non versano contributi o stanno facendo aspettare i fornitori. E magari a rimetterci è l'incolumità di chi guida il camion e di tutti gli utenti della strada”.

Cristina Mazzariello

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