Attualità - 18 dicembre 2021, 18:25

Alba, l’abbraccio degli amici e le parole dei suoi cari per l’ultimo saluto a Davide Giri

Nella parrocchiale del Mussotto le esequie del ricercatore, giovane ricco di talenti barbaramente strappato alla vita: "E’ stato bello averti, l’amore che ci hai dato e quello che hai ricevuto sono immortali"

Nella parrocchiale del Mussotto le esequie del ricercatore, giovane ricco di talenti barbaramente strappato alla vita: E’ stato bello averti, l’amore che ci hai dato e quello che hai ricevuto sono immortali"

Nella parrocchiale della frazione albese l'ultimo saluto a Davide Giri, ricercatore e assistente della Columbia University ucciso a New York il 3 dicembre scorso

Una folla composta quella che nel pomeriggio di oggi si è radunata presso la parrocchiale della Trasfigurazione del Mussotto per stringersi alla famiglia nell’ultimo abbraccio a Davide Giri, il trentenne albese ucciso lo scorso 3 dicembre a New York.

Tanti i giovani assiepati dentro e fuori la moderna chiesa della frazione albese, dove due ali di folla hanno atteso in silenzio l’arrivo di mamma Pina e papà Renato, del fratello Michele e della sorella Caterina, cingendoli in un’ideale abbraccio all’imbocco del viale che conduce al sagrato, mentre lo storico parroco del Mussotto don Franco Gallo e il suo successore don Pierluigi Voghera benedicevano l’urna con le spoglie del ricercatore della Columbia University.

Un giovane ricco di talenti e troppo presto strappato alla vita, si è ricordato nella capitale delle Langhe nei giorni seguiti alla notizia della sua tragica scomparsa. E proprio la celebre parabola del Vangelo di Matteo ha ispirato oggi don Gallo nel trovare le parole con cui rivolgersi alla famiglia di Davide, con cui cercare un senso al suo dolore. "Oggi affermiamo con coraggio che Davide è vivo, perché l’amore è più forte della morte, perché ciò che abbiamo amato non muore", ha detto il parroco, amico della famiglia, proteso verso i suoi cari prima di ricordare "i tanti talenti coi quali oggi si è presentato al Signore". "È curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto hanno le maniere semplici", ha proseguito citando Leopardi, prima di rivolgersi a lui con un ringraziamento: "Hai fatto parte della migliore gioventù italiana. Persone come te sanno rendere straordinario il nostro Paese".

Pensieri sentiti, cui, nel religioso raccoglimento dei presenti, si sono succeduti i messaggi di commiato dei suoi cari. Ad aprirli le parole di ringraziamento della giovane fidanzata Ana: "Con te ho trovato una casa lontana da casa. Oggi piango, ma ti prometto che continuerò a sorridere al mondo, ai sogni, alle speranze che abbiamo avuto. Grazie per avermi regalato momenti speciali, grazie per avermi lasciato degli amici e una famiglia".

Poi il doloroso commiato del fratello Michele: "Col tuo esempio è stato facile crescere. Nella nostra diversità eravamo una coppia perfetta, insieme in squadra eravamo immarcabili. Hai sempre amato la vita e l’hai vissuta al duecento per cento (…)", le sue parole prima di ricordare la gioia dell’ultima videochiamata ("Eri un fiume in piena, pronto per il lavoro dei tuoi sogni") e lo strazio della tragedia: "Aspetto ancora che mi dicano che è tutto un sogno… noi ora soffriamo, per il mondo ingiusto e crudele che ti ha voltato le spalle e strappato alla vita. Ma avrò sempre con me il pezzo di cuore che mi hai regalato. Averti come fratello mi ha sempre riempito di orgoglio".

Lo stesso sentimento ricorso nel messaggio di papà Renato, rivolte a quel "bimbo e ragazzo buono", diventato poi "un uomo gentile, oltreché intelligente, capace di dedicarsi con passione e tenacia alla ricerca scientifica, che sapeva mettere ordine nella vita secondo valori precisi". "Trent'anni sono pochi per svilupparsi pienamente come uomo – è stata la chiosa del suo messaggio –, ma trent’anni vissuti intensamente come i tuoi hanno portato frutti e gettato semi che altri ne porteranno, anche se tu non ne potrai godere".

"Ci mancherai – ha voluto ricordare la madre Pina –. Ci mancherà il tuo passo felpato, il tono di voce pacato, le tue mani morbide e delicate, il tuo sorriso che ci apriva il cuore. La tua sincerità e schiettezza delicata, e la tua tenerezza. Eri capace di tutto. Eri aperto al mondo, ma tornavi sempre a casa con un dono, segno del tuo amore. Ora sei tornato alla casa del cielo, da dove sei venuto. Dio aveva scelto noi per portarti a questo mondo e ci siamo sempre sentiti onorati da te, orgogliosi. È stato bello averti. D’ora in poi ci mancherà un pezzo di noi. Non sappiamo ancora come faremo a proseguire, ma siamo sicuri che l’amore che ci hai dato e quello che hai ricevuto sono immortali".

Ezio Massucco

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