Era capace di intendere e di volere quando, nel maggio 2020, nel parcheggio dell’ex Auchan, ha sparato e ucciso con quattro colpi di pistola Mihaela Apostolides, sua ex compagna. Attualmente sottoposto a regime cautelare in carcere a La Spezia, Francesco Borgheresi, reo confesso, è capace di stare in giudizio. A stabilirlo la perizia psichiatrica redatta dal perito medico legale Gabriele Rocca, nominato dalla difesa dell’uomo, imputato in Tribunale di Cuneo per omicidio aggravato dalla Legge del Codice Rosso, detenzione d’armi e porto illegale di arma da fuoco.
In sede di udienza preliminare il legale di Borgheresi, Beatrice Rinaudo, aveva infatti avanzato richiesta al giudice di fare accedere il proprio assistito a rito abbreviato condizionato a perizia psichiatrica e all’acquisizione della sentenza del caso Forteto. I pubblici ministeri titolari del fascicolo, Marinella Pittaluga e Alberto Braghin, e l’avvocato di parte civile, Alberto Crosetto, si erano opposti a tale richiesta, successivamente accolta dal Gup.
Il dispositivo del caso Forteto riguarda condanne per violenze a maltrattamenti di esponenti della comunità omonima di Vicchio, in provincia di Firenze. Qui Borgheresi, figlio di soci fondatori, visse fino ai 20 anni. Successivamente entrò poi a far parte di un’associazione di vittime della comunità.
Parte civile nel procedimento, le due sorelle di Mihaela Apostolides, difese dall’avvocato Alberto Crosetto: “L’esito della perizia era prevedibile – ha commentato il legale –. Il lasso di tempo intercorso tra la permanenza in comunità e l’omicidio non poteva far prevedere un nesso causale fra gli eventi”.
A fine ottobre il giudice Cristiana Gaveglio sarà chiamata a pronunciare la sentenza.