Quello appena trascorso è stato il primo weekend, in Piemonte, di chiusura dei negozi nei centri commerciali. Negozi chiusi, tranne quelli di alimentari, le farmacie e le tabaccherie, i bar e i ristoranti. Un modo per evitare affollamenti.
C'è l'idea che nei centri commerciali i negozi siano quelli delle grandi catene, ma non è sempre così. Molte sono piccole attività, che nulla hanno a che fare con i grandi brand presenti in modo massiccio ovunque. Per questi negozi la chiusura nei weekend è davvero insostenibile.
Ci ha scritto a questo proposito il signor Gianluca Ranieri, che ha un negozio di calzature nella galleria di Borgomercato.
Il suo è uno sfogo comprensibile, perché riguarda decine di titolari di negozi. E sono sempre di più le serrande che rischiano di non rialzarsi più.
"Tutti parlano dei problemi di bar e ristoranti (giustamente) ma nessuno si fa carico dei problemi dei piccoli negozi nei centri commerciali. Non stiamo parlando di grosse catene di negozi ma di piccole entità che vivono del loro lavoro quotidiano. Il week end vede tutti i negozi aperti in giro per il Piemonte, mentre noi siamo chiusi. Questo è ingiusto e scorretto. Nelle gallerie la gente circola lo stesso, in quanto bar, ristoranti, farmacie, parafarmacie e supermercati sono aperti. Ma noi siamo costretti ad abbassare le serrande. Il nostro è un grido di allarme che merita di essere ascoltato, perché noi rischiamo di scomparire".
Queste nuove misure varate per contenere la pandemia stanno davvero mettendo in crisi interi settori economici. Domani, a Cuneo, è previsto un flsh mob di protesta organizzato proprio da Confcommercio, in difesa di bar e ristoranti ma, in definitiva, di tutto il comparto commerciale.