Attualità - 09 ottobre 2020, 07:36

Caos vaccini antinfluenzale: il Piemonte si tutela acquistando oltre un milioni di dosi

Federfarma: “Nessun problema per le categorie a rischio”. Per evitare lunghe attese i farmacisti chiedono di poter vaccinare i pazienti ma la legge glielo vieta

Caos vaccini antinfluenzale: il Piemonte si tutela acquistando oltre un milioni di dosi

In Piemonte niente caos vaccini: “La Regione ha acquistato il 50 per cento di dosi in più rispetto all’anno scorso - spiega Massimo Mana, presidente di Federfarma -. I piemontesi che rientrano nelle cosidette fasce a rischio, non resteranno senza vaccino influenzale”.

“Le dosi comprate sono in tutto un milione e 100 mila: solo il primo giorno in cui si potevano prenotare, in due ore sono state richieste 200 mila dosi - prosegue il presidente Mana -. Le categorie protette, quindi non corrono il rischio di restare senza”.

Quest’anno - come conseguenza della pandemia da Covid 19, in un inverno in cui si teme la così detta “seconda ondata” -, sono aumentate le persone che rientrano nelle categorie considerate a rischio: infatti è stata abbassata l’età, che da 65 passa a 60 anni e sono stati inseriti i bambini dai 6 mesi ai 6 anni.

“Anche pensando ad un concreto aumento delle richieste - precisa Mana -, i vaccini saranno sufficienti. Tra qualche giorno sarà possibile rivolgersi al proprio medico per poterli effettuare in ambulatorio. Le dosi saranno distribuite ai dottori partendo dalla richiesta dell’anno scorso, con ladistribuzione di una ottantina di dosi ai medici appena entrati in ambulatorio”.

Anche quest'anno il dubbio se vaccinarsi oppure no contro l'influenza, è forte.

“Per una persona anziana ammalarsi di influenza può essere molto rischioso. Il vaccino è gratuito, indolore e non crea reazioni spiacevoli. Evitare febbre e raffreddore, vuol dire essere più forti e non dimentichiamo che se il vaccino influenzale non protegge dal Coronavirus, però rafforza le difese immunitarie e questo è positivo”.

E chi volesse vaccinarsi, pur non rientrando nelle categorie a rischio? “Lo potrà fare: solitamente il 5 per cento delle dosi non viene utilizzato, per cui potrà essere distribuito ai cittadini non a rischio”.

Per sveltire le procedure è stato proposto di potersi vaccinare anche in farmacia ma non è così semplice.

“Il farmacista non può fare iniezioni che possono essere fatte solo da un medico o da personale infermieristico alla presenza di un medico. In altri Paesi europei, invece, è possibile vaccinarsi in farmacia. Per farci trovare pronti, i farmacisti piemontesi potranno, già dalle prossime settimane, seguire un corso per essere abilitati a fare le punture intramuscolari. Questo però non basta: per poterle fare, la Regione Piemonte dovrà emanare una delibera che autorizza la procedura”.

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