Economia - 27 maggio 2020, 14:00

Sotto la Regione la disperazione dei lavoratori del turismo: “Senza aiuti non sopravviveremo” [FOTO]

I primi a fermarsi, gli ultimi a ripartire: migliaia di professionisti rischiano di perdere il posto di lavoro. Lo spettro dei clienti non rimborsati e fornitori non pagati è reale

Sotto la Regione la disperazione dei lavoratori del turismo: “Senza aiuti non sopravviveremo” [FOTO]

“Aiuti concreti per il turismo”. E’ un grido disperato quello che si leva da piazza Castello e arriva sino agli uffici del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. A Torino va in scena la protesta di quella categoria di lavoratori che si è fermata per prima e che praticamente per ultima potrà ripartire davvero: agenzie viaggi e tour operator

Da Novara a Cuneo, passando per Torino, Alba e Asti, i problemi sono li stessi per tutti: entrate nulle, affitti e bollette da pagare, oltre a una ripartenza (vera) che sembra ancora lontanissima. Per questo motivo, i manifestanti hanno avanzato una richiesta precisa alle istituzioni: aiuti economici immediati e sostanziosi. “Chiediamo aiuto a fondo perduto fino al 31 dicembre: la nostra richiesta è 1000 euro al mese per ogni attività à fino al 31 dicembre, oltre all’estensione della cassa integrazione. Vogliamo l’annullamento dell’Irap e delle tasse locali”.

 

“Abbiamo bisogno di liquidità immediata, subito. Non possiamo più aspettare” urla con rabbia la titolare di un’agenzia viaggi. Un pensiero che ricorda come ci sia bisogno di un’immediata sburocratizzazione per ripartire. Per sopravvivere almeno nel 2020. “I nostri clienti ci chiedono di viaggiare ma noi non sappiamo dove mandarli”. “Abbiamo bisogno di liquidità immediata, subito. Non possiamo più aspettare” ribadisce una collega.

A prendere la parola tra i manifestanti anche l'assessore regionale al turismo e commercio Vittoria Poggio: "Come Regione vi siamo vicini perché sappiamo che il turismo è stato il settore più compromesso e abbiamo sempre pensato fosse la leva di sviluppo del nostro Paese, per questo vogliamo aiutarvi per quelle che sono le misure che possiamo mettere in atto. Il problema più grande è la mobilità compromessa, quindi se riaprite avrete sicuramente dei limiti, ma a livello nazionale non abbiamo ancora visto aiuti che ci permettano di sostenervi. Abbiamo preparato una lettera per portare queste istanze alla conferenza Stato-Regioni: avete bisogno di allungamento delle cassa in deroga e di ammortizzatori sociali". 

Il rischio, se il settore non riuscisse a risollevarsi, è che centinaia di attività siano costrette a chiudere o comunque a licenziare lavoratori per sopravvivere e arrivare al 2021, anno della possibile ripresa. Un altro aspetto drammatico riguarda poi la questione insoluto. Come ammesso da molti presenti in piazza, lo spettro che fornitori e clienti possano non essere pagati o rimborsati è concreto: “Non ci è rimasto più niente, senza aiuti non sopravviveremo” ammette un manifestante, prima di lanciarsi in un nostalgico “Volare ohhh..” cantato da tutta la piazza e che ricorda i momenti di normalità. Di lavoro. Di viaggi.

Andrea Parisotto

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