Economia - 18 febbraio 2020, 10:32

Le mire di Intesa SanPaolo su Ubi Banca, il Comitato Azionisti di Riferimento: "Riflessioni prenderanno il loro tempo"

Così il patto di consultazione partecipato anche dalla Fondazione Crc e che rappresenta il 18% dell’azionariato dell’istituto al centro dell’offerta pubblica di scambio. In giornata attesa una nota ufficiale dell'ente bancario cunese

La sede cuneese della Fondazione Crc

Sono consegnate a una nota attesa in mattinata dalla sede cuneese di via Roma le valutazioni che la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, primo azionista di Ubi Banca con un pacchetto di azioni del 5,908%, esprimerà sull’offerta pubblica di scambio comunicata nella notte da Intesa SanPaolo, intenzionato a mettere le mani sul gruppo bancario nato nell’aprile 2007 dalla fusione tra Bpu Banche (Banche Popolari Unite) e Banca Lombarda, istituto quest’ultimo nel quale l’ex Cassa di Risparmio di Cuneo era confluita anni dopo la sua trasformazione in Banca Regionale Europea.

Probabile che le posizioni cuneesi sull’operazione ricalchino quelle già espresse dal Comitato Azionisti di Riferimento (Car), che attivo da un paio di anni all’interno di Ubi Banca, raccoglie circa il 18% dell’azionariato annoverano al proprio interno – oltre alla stessa Fondazione Crc – la Fondazione Banca del Monte di Lombardia
(3,95%), la Polifin Spa e Famiglia Bosatelli (2,85%), la Next Investment Srl (Famiglia Bombassei) 1,005%, la P4P Int e Famiglia Pilenga (1,001%), la Radici Group e Famiglia Gianni Radici (1,047%), la Scame Spa e Famiglia Andreoletti (1,011%) e la Upifra SA (Famiglia Beretta) 1,025%.

"Ubi è centrale per l’Italia e il suo sistema bancario – si legge in una nota diramata questa mattina dall’agenzia RadioCor, riportando fonti vicine al patto di consultazione –. Il Car è già al lavoro per valutare il quadro, ma le riflessioni prenderanno il loro tempo".

Ezio Massucco