Attualità - 10 febbraio 2020, 20:24

"Da fare subito, su uno spazio ben collegato di 10 ettari e ricorrendo ai fondi Inail": la soluzione di Fulvio Moirano per il nuovo ospedale di Cuneo

Questa sera, lunedì 10 febbraio, l'incontro in Provincia per parlare di dove, come e quando realizzare il nuovo nosocomio di Cuneo. Evento organizzato dal gruppo consigliare “Crescere Insieme di Cuneo”, insieme all’associazione "Insieme" ed in sinergia con AISPA

"Da fare subito, su uno spazio ben collegato di 10 ettari e ricorrendo ai fondi Inail": la soluzione di Fulvio Moirano per il nuovo ospedale di Cuneo

Non sono bastati i posti a sedere nella sala Falco della Provincia per l'incontro sul nuovo ospedale di Cuneo. L'evento è stato organizzato questa sera, lunedì 10 febbraio, dal gruppo consigliare “Crescere Insieme di Cuneo”, insieme all’associazione "Insieme" ed in sinergia con AISPA, associazione italiana servizi pubbliche amministrazioni.

"Dove? Come? Quando?", le fatidiche domande a cui hanno cercato di rispondere i relatori, moderati dal giornalista Ezio Bernardi.

Ad aprire gli interventi il sindaco di Cuneo Federico Borgna: "Quel che è certo è che il risultato deve essere l'ospedale unico. Il punto è costruire un percorso che ci porti il prima possibile verso questo obiettivo. Tenendo presente che il nuovo ospedale di Cuneo non sarà solo cittadino, bensì ospedale della Provincia. Raggiungibilità e viabilità non sono temi secondari. Può essere solo il comune di Cuneo a decidere dove? NO. Ma chi decide non può farlo contro il comune di Cuneo. Serve un accordo di programma per la sua realizzazione.

Oggi le scelte sul luogo si sono ridotte a due, zona Carle o zona altipiano. Tenendo presente che, accanto al dove, si deve decidere anche cosa si farà nell'area non prescelta, per evitare un vuoto urbano all'interno o alle porte della città".

Lungimiranza e futuro sono state le parole chiave dell'intervento del dott. Carlo Nicora, oggi direttore generale del policlinico San Matteo di Pavia. Ha parlato dell'esperienza dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, progettato a partire dall'anno 2000 e inaugurato a dicembre 2012: "Quando aprirà i battenti, dovrà sembrare che il nuovo ospedale sia stato progettato adesso. Anzitutto partendo dall'ubicazione che va pensata con logiche del futuro, ragionando da qui a 15 anni, e non su logiche del presente, puntando su facilità di accesso e rispetto dell'ambiente. Lo spazio è elemento vitale e di sicurezza, ma deve essere studiato ripensando al sistema di lavoro. Un nuovo ospedale deve poi prevedere nuova tecnologia con la robotica dei trasporti, poi l'informatizzazione di tutto il ciclo del farmaco per arrivare alla cartella informatica". E conclude: "Un nuovo ospedale è una grande opportunità per i pazienti, per noi professionisti e soprattutto per il territorio".

Fulvio Moirano, presidente Fondazione Ospedale di Cuneo ha risposto puntualmente alle tre domande.
"Quando? Il piu presto possibile".
"Dove? È il punto che ci ha impallato. Tuttavia il tema cubatura esclude l'ipotesi dell'altipiano dove ci sono solo 4 ettari. Ne servono 10. Quello che rimane dell'attuale ospedale può essere abbattuto.
Non mi esprimo sul dove, ma dico che servono spazio e collegamenti. L'importante è che si decida al più presto".
"Come? Bene, in maniera mirata e con tempi stretti, guardando 15 anni avanti, magari ricorrendo ai fondi Inail per l’edilizia sanitaria.
I prossimi passi della Fondazione: il 27 febbraio si terra la riunione del cda, poi si riunirà per la prima volta il comitato scientifico presieduto da Maurizio Grosso, e ancora l'assemblea dei soci con l'obiettivo di arrivare al passaggio verso una onlus".

Cristina Mazzariello

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