In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei (Lc 1,26-38).
Oggi, 8 dicembre 2025, la Chiesa celebra la solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria (Anno A, colore liturgico bianco). Numerosi scritti, studi e apologhi si sono sviluppati intorno a questo dogma sulla Madonna (insieme alla verginità perpetua, la sua dignità come madre di Dio e la sua Assunzione in cielo). Significa che già dal momento del concepimento Maria era priva del peccato originale, che caratterizzerebbe invece tutti gli esseri umani dopo la disubbidienza di Adamo ed Eva alle regole di Dio nel giardino dell’Eden.
Origine del culto dell’Immacolata
Le prime forme di culto dell’Immacolata Concezione si rintracciano in Oriente fra il VI e il IX secolo; in Occidente se ne inizia a parlare, invece, tra l’XI e il XIV secolo. Alla data dell’8 dicembre, la festa era già celebrata nell’Inghilterra del secolo XI, ma farà molta fatica ad affermarsi. Nei secoli successivi raggiunge la Francia: a Parigi gli studenti della Normandia scelgono l’Immacolata Concezione come festa patronale dell’università e anche i canonici di Lione la festeggiano, ma a Roma ancora non si festeggia, come testimonia san Tommaso d’Aquino che parla di una “tolleranza” di Roma verso le Chiese che la celebrano.
Giovanni Duns Scoto, nel 1307, introduce l’argomento della “Redenzione preventiva”, secondo cui Maria è stata preservata dal peccato originale. Il primo istante storico di Maria, quindi, è il primo istante della grazia, perché Maria nella storia della salvezza rappresenta un nuovo inizio e il Salvatore non poteva che venire al mondo in un grembo Santo e immacolato fin dal principio. Una delle prove che il frate porta a sostegno della sua tesi, la recupera proprio dal Vangelo: quando l’angelo annuncia a Maria la sua prossima maternità, infatti, la saluta come “piena di grazia”. La soluzione del francescano sarà fondamentale per arrivare al dogma.
Già nel 1325 Giovanni XXI celebra la solennità l’8 dicembre ad Avignone; Sisto V nel 1480 ne approva l’ufficio. Significative sono le apparizioni mariane in Rue de Bac, a Parigi, e a Lourdes dove nel 1858, Maria si mostra alla giovane Bernadette, presentandosi come “l’Immacolata Concezione”. Ancora prima, nel 1830, Catherine Labouré, novizia nel monastero di Rue de Bac, inizia a pregare con parole dettatele direttamente dalla Vergine: «O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi».
Il dogma dell’Immacolata Concezione
Il dogma dell’Immacolata Concezione fu proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus”, che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Il dogma fu promulgato nella Cappella Sistina dal beato Pio IX esattamente l’8 dicembre 1854. Il Pontefice, durante il suo esilio in Gaeta (1849-1851) - dovuto alla Rivoluzione mazziniana che nel 1848-1849 aveva portato alla costituzione della Seconda Repubblica Romana, per sua natura massonica e anticristiana - aveva fatto voto in una cappella dedicata all’Immacolata che, qualora avesse ricevuto la grazia del ritorno a Roma e del ripristino dell’ordine cristiano nell’Europa allora sconvolta dalla Rivoluzione, avrebbe appunto impegnato tutto se stesso nell’attuazione della proclamazione del gran dogma mariano.
Come Pio IX ebbe poi a dire, sentì tale esigenza come una chiamata interiore, che ricevette mentre era assorto in preghiera dinanzi all’immagine dell’Immacolata. Come si legge nella bolla: «La beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certa ed immutabile per tutti i fedeli». Quindi Maria non era macchiata, era immacolata.
A conferma del dogma viene citato dalla Chiesa quanto avvenuto a Lourdes nel 1858, quando la 14enne Bernadette Soubirous riferì al parroco di aver visto in una grotta, quella di Massabielle, una «Signora giovane» che le aveva detto «Io sono l’Immacolata Concezione». Un anno prima, nel 1857, in piazza di Spagna a Roma fu inaugurato e benedetto il monumento dell’Immacolata interamente pagato dal re di Napoli Ferdinando II.
L’omaggio di Roma all’Immacolata di piazza di Spagna
Papa Pio XII, nel giorno dell’Immacolata Concezione, ha iniziato a inviare dei fiori come offerta alla Vergine, ma l’usanza di renderle omaggio personalmente partì da papa san Giovanni XXIII, nel 1958, quando uscì dal Vaticano e si recò personalmente in piazza di Spagna, per deporre ai piedi della Madonna un cesto di rose bianche, e successivamente fece visita alla basilica di Santa Maria Maggiore. San Paolo VI fu al cospetto della Vergine l’8 dicembre 1965, alla chiusura dei lavori del Concilio Vaticano II. E tra le altre sono indimenticabili le immagini di san Giovanni Paolo II che in un’occasione le dedicò una lunga preghiera e di Benedetto XVI quando per Lei intonò una catechesi. Papa Francesco ha proseguito questa tradizione e non dimenticheremo quell’alba ancora buia e piovosa, quando a causa della pandemia vi si recò in forma privata.
La visita in piazza di Spagna comprende un momento di preghiera, quale espressione della devozione popolare. L’omaggio all’Immacolata prevede il gesto della presentazione dei fiori, la lettura di un brano della Sacra Scrittura e di un brano della Dottrina della Chiesa cattolica, litanie e alcuni canti mariani, tra cui il Tota pulchra.
La statua dell’Immacolata in piazza di Spagna
La colonna su cui si innalza la statua in bronzo della Vergine Maria svetta di fronte all’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede e di fianco al palazzo di Propaganda Fide, sul prolungamento di piazza di Spagna, nella piazza Mignanelli, quasi in asse con la Fontana della Barcaccia.
La Vergine veste una tunica e un mantello dalle pieghe profonde. Ha il capo scoperto, con i lunghi capelli sciolti, coronato da dodici stelle. Lo sguardo e la mano sinistra sono rivolti verso l’alto mentre la destra indica il basso, materializzando nella figura il suo ruolo materno di intermediazione tra Dio e l’umanità. Sta ritta sul globo terrestre, a sua volta sostenuto dai simboli degli evangelisti. La falce di Luna sembra sorgere dai suoi piedi, mentre vittoriosa schiaccia la testa del serpente. La parte scultorea in bronzo poggia su una base attica, a sua volta sostenuta da un capitello, per un’altezza complessiva di circa 15 metri. Tutto l’apparato decorativo rimanda alla Vergine. Il capitello reca rami di olivo e gigli, simboli di pace e purezza. Alla base della colonna rilievi con scene della vita di Maria e quattro statue in marmo raffiguranti David, Ezechiele, Isaia e Mosè, ciascuna opera di un artista diverso.
Il legame dei Vigili del Fuoco con l’Immacolata di piazza di Spagna
Forse durante le dirette televisive qualcuno si sarà chiesto come mai all’omaggio del Papa in piazza di Spagna partecipino sempre i Vigili del Fuoco. Il motivo risale alle operazioni di erezione della colonna alle quali concorsero ben 220 vigili, all’epoca pontifici, che, nel silenzio generale o al suono delle trombe, azionarono gli argani. E infatti la corona che vediamo pendere al braccio della Vergine, e che viene rinnovata ogni anno, è posta da alcuni vigili che si inerpicano fino in cima con una scala. Da lassù possono guardare da vicino il volto dolcissimo della Vergine. La statua quasi più vicina al cielo che alla terra certamente è rivestita di una dignità tutta particolare.
Si accende l’albero di Natale in Vaticano
La celebrazione dell’Immacolata Concezione non è solo un momento di fede, ma anche di gioia condivisa. Già alla vigilia, la Città Eterna si illumina con l’accensione dell’albero di Natale in piazza San Pietro, un abete rosso di 29 metri arrivato dalla valle alpina di Ultimo, nella provincia di Bolzano, in Trentino-Alto Adige. Il presepe, invece, è stato donato dalla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno. La tradizione presepiale della Campania è celebre nel mondo per la cura del dettaglio e la ricercatezza delle simbologie. L’allestimento include elementi architettonici tipici dell’Agro Nocerino come il Battistero Paleocristiano di Nocera Superiore, la fontana Helvius di Sant’Egidio del Monte Albino e una casa tradizionale con cortile. L’albero e il presepe rimarranno esposti fino alla conclusione del Tempo di Natale, che coincide con la festa del Battesimo del Signore, domenica 11 gennaio 2026.