Attualità - 03 dicembre 2025, 17:59

Saluzzo, nasce un comitato contro il biodigestore a Ruata Eandi e l’opposizione attacca la giunta

Dopo due rinvii della Conferenza dei Servizi, con la richiesta di apportare modifiche al progetto iniziale, la decisione finale è attesa per gennaio 2026. Il confronto sul tema tra i gruppi consiliari si fa serrato. Sarà sabato 13 dicembre previsto un presidio nella frazione

Biogestore di Ruata Eandi, immagine realizzata con l'ausilio dell'AI

Dopo due rinvii, la Conferenza dei Servizi provinciale, chiamata a pronunciarsi sull’impianto di biogas a Ruata Eandi, ha concesso un’ulteriore proroga di 60 giorni alla Aky, la società genovese che intende realizzarlo, per apportare alcune modifiche richieste al progetto iniziale e presentare le controdeduzioni ai rilievi sollevati.

Il nuovo termine per la documentazione è fissato al 10 gennaio 2026.

Così ha riferito la vicesindaco Francesca Neberti rispondendo a un’interrogazione delle minoranze, discussa nel Consiglio comunale della scorsa settimana, in cui si chiedevano ragguagli in merito.

Il consigliere di opposizione Giovanni Damiano aveva chiesto che le minoranze fossero coinvolte e costantemente informate sugli sviluppi.

Ieri, l’ufficio stampa del Comune ha diramato un comunicato stampa nel quale l’amministrazione ribadisce la propria contrarietà alla realizzazione dell’impianto di produzione di biogas ed esprime il suo appoggio al Comitato di frazionisti costituitosi per opporvisi in caso di assenso da parte della Conferenza dei Servizi.

Dopo un’ assemblea di quanti risiedono in località Ruata Eandi, è nato infatti un Comitato composto da una quarantina di frazionisti, ricevuti lunedì in municipio.

È stato da questi annunciato un presidio nella frazione per il primo pomeriggio di sabato 13 dicembre. Gli abitanti contestano la realizzazione in prossimità delle loro abitazioni ed esprimono preoccupazioni per i miasmi che potrebbero derivarne e per l’aumento di traffico su una strada ritenuta non adeguata a reggere il passaggio di tanti mezzi pesanti.

La sede precisa verrà comunicata a giorni, informa Nicolò Rivero, referente con Fulvia e Franco Bruno, Daniela Gazzera del Comitato appena costituito, ma con già una quarantina di aderenti.

Il gruppo nasce dal confronto tra cittadini e residenti " preoccupati - dice il comunicato - per l’impatto che la realizzazione del biodigestore, previsto a poche centinaia di metri dalle abitazioni, avrebbe sulla comunità frazionale: odori, aumento del traffico pesante, inquinamento e soprattutto perdita irreversibile di un’importante area agricola, con ricadute estese anche al territorio comunale e ai comuni limitrofi".

Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare "per manifestare insieme la propria contrarietà al progetto, difendere il diritto a un ambiente sano e tutelare la vocazione agricola dell'area".

Seguirà, nei prossimi giorni, il programma dettagliato dell'iniziativa.

Sul tema intervengono le minoranze con una nota stampa critica nei confronti della giunta.

“Ci sorprende – spiega il capogruppo della lista civica Giovanni Damiano - che l’amministrazione Demaria, a procedimento avviato da tempo e dopo almeno due importanti Conferenze di Servizi, si attivi tanto da finalmente incontrare in municipio, lunedì 1° dicembre in Sala Rossa, alla presenza del sindaco Franco Demaria, della vicesindaco Francesca Neberti, dell’assessore Gianpiero Bravo e del presidente del Consiglio comunale Andrea, alcuni frazionisti.
Peccato – aggiunge Damiano – sia mancata la cura non solo di non dare notizia di questo importante confronto ai consiglieri di minoranza, ma di farlo nonostante abbia disatteso la nostra proposta di coinvolgere questi stessi frazionisti con un Consiglio comunale aperto, come da noi richiesto nello scorso mese di luglio.
Forse chi governava ieri e governa oggi Saluzzo avrebbe fatto meglio a dire un no molto chiaro già ad inizio 2024, opponendosi in ogni modo e con tutti i mezzi leciti.
Adesso crediamo sia tardi. Tutto questo attivismo di Demaria e dei suoi assessori – conclude polemicamente il consigliere di opposizione - sembrerebbe quasi una cortina fumogena per tentare, maldestramente, di nascondere le proprie responsabilità politiche”.

VB - GpT