Viabilità - 02 dicembre 2025, 06:17

Censimento dei velox: 62 quelli presenti sulle strade della Granda. Sei sono fissi

Online sul sito del MIT l'elenco dei dispositivi che possono elevare sanzioni. Quelli non presenti in elenco verranno spenti

E' online dal 28 novembre l’elenco ufficiale dei dispositivi e sistemi di rilevamento della velocità autorizzati sul territorio nazionale. 

Un censimento nazionale che ha obbligato Comuni e Province a comunicare  marca, modello, versione, matricola ove presente, estremi del decreto MIT di approvazione o omologazione , nonché collocazione chilometrica (qualora necessario) e direzione di marcia dei velox di propria competenza. 

E' consultabile sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e mette - o vorrebbe mettere - finalmente un punto fermo alla possibilità di ricorso sulla legittimità degli apparecchi che accertano le violazioni dei limiti di velocità. 

Omologazione, taratura... migliaia gli automobilisti che fanno ricorso contro le sanzioni facendo leva proprio su questo. 

E non è mancata, nel caso del velox di Cherasco, anche la beffa. 

La Provincia, oltre ad aver perso alcuni ricorsi contro le sanzioni elevate dal velox fisso, l'unico di sua proprietà in tutta la provincia, è stata condannata anche al pagamento delle spese legali, decisione presa dai Giudici di Pace di Alba. 

Si vuole fare chiarezza sui velox. E frenare l'ondata di ricorsi degli ultimi anni. 

Per quanto riguarda la Granda, sono 62 gli apparecchi censiti, di cui sei fissi: quelli di Pogliola, Centallo, Cherasco, Canale, Lagnasco e Sanfront. 

Poi ci sono quelli mobili. Tre i telelaser a disposizione della Polizia locale di Cuneo, due quelli presenti ad Alba, uno a Savigliano, un altro a Saluzzo. Mondovì ne ha due, di cui, lo ricordiamo, uno è fisso, il primo installato in provincia di Cuneo. 

Tre sono a Bra, altri tre a Centallo. 

E poi ce ne sono a Sommariva del Bosco, Dogliani, Beinette, Dronero... fino ad arrivare a 62, di cui quasi tutti sono mobili. 

L'ente Provincia gestisce solo il velox fisso di Cherasco. Ricordiamo che quella di Alessandria ne ha ben 10, quella di Savona sette. "Adesso attendiamo di capire cosa ne sarà di questo censimento. Se si arriverà alla chiarezza sarà utile ai cittadini, ma anche per gli enti. La nostra provincia non multa per fare cassa, c'è un solo impianto di proprietà", ha infatti commentato Luca Robaldo, presidente dell'ente.

Il termine per l'iscrizione al registro è scaduto nel fine settimana. I dispositivi non inseriti nell'elenco dovranno essere disattivati. Chi riceve una sanzione da un apparecchio assente dalla banca dati potrà contestarla tramite istanza di autotutela oppure rivolgendosi al Prefetto o al Giudice di Pace.

Il censimento non affronta però la criticità fondamentale. 

La Corte di Cassazione ha ribadito in numerose pronunce che i dispositivi privi di omologazione non possono generare sanzioni legittime, poiché la semplice approvazione ministeriale non è sufficiente.

Il problema di fondo è l'assenza, da oltre tre decenni, di una normativa che definisca soggetti, modalità e tempistiche per il rilascio dell'omologazione.

In primavera il Ministero aveva trasmesso una bozza di decreto alla Commissione europea, successivamente ritirata in seguito alle controversie emerse. Si optò quindi per procedere con il censimento.

Ora che il termine del censimento è scaduto, sabato scorso, una cosa dovrebbe essere chiara: è scattato l'obbligo di disattivare gli apparecchi per chi non ha caricato sulla piattaforma del Ministero dei Trasporti le informazioni richieste. Le sanzioni elevate da dispositivi non registrati saranno prive di valore.