Le segnalazioni si sono moltiplicate nelle ultime settimane, fino ad approdare in aula: negli spogliatoi del Centro sportivo Coppino, utilizzati dai giovani impegnati nelle attività calcistiche e rugbistiche, sarebbero stati notati accessi impropri, episodi di bivacco e persone introdottesi negli spazi destinati agli atleti. Un quadro che ha spinto il consigliere Lorenzo Barbero a chiedere chiarimenti alla Giunta.
“Quando il campo principale è occupato – ha ricordato il consigliere – i ragazzi vengono spostati nell’area limitrofa, dove più volte sono state viste persone senza fissa dimora utilizzare docce e spogliatoi, talvolta danneggiandone gli accessi. L’intera zona è spesso sporca, con bottiglie di vetro, bicchieri e rifiuti dispersi: abbiamo persino trovato bottiglie sul tetto dello stabile".
A rispondere è stato l’assessore alla Sicurezza e allo Sport Davide Tibaldi, confermando che il fatto è già stato oggetto di intervento. “La sera del 5 novembre i responsabili di Alba Rugby hanno notato una persona introdursi per farsi la doccia. Hanno chiamato il 112: i carabinieri sono arrivati, hanno identificato il soggetto e raccolto la denuncia-querela” ha spiegato.
Tibaldi ha richiamato l’importanza della formalizzazione delle segnalazioni: “Lo ripetiamo da mesi: denunciare è essenziale. Solo la reiterazione degli atti consente alla magistratura di valutare misure più stringenti verso chi accumula querele.”
Il contesto, ha aggiunto, è aggravato dal periodo invernale: “Il tema del riparo e del freddo è drammaticamente attuale. L’amministrazione, con l’assessora Croce, ha riattivato il dormitorio della Croce Rossa proprio per offrire alternative dignitose alle persone più fragili.”
Sul fronte strutturale, l’assessore ha confermato i sopralluoghi tecnici: “Abbiamo individuato i punti deboli delle recinzioni: verranno ripristinati per limitare gli accessi non autorizzati e garantire un utilizzo sicuro degli impianti.”
Barbero ha però invitato a misure più efficaci: “Non basta un fil di ferro che si taglia con una forbice. Parliamo di spazi frequentati da bambini e ragazzi: servono soluzioni più solide per evitare rischi reali.”