Nelle scorse settimane abbiamo raccontato del progetto di Nicolò Nasta e Michele Ledda, che vorrebbero utilizzare due edicole dismesse di Cuneo per farne dei ledwall pubblicitari e informativi.
Dopo aver letto l'articolo, siamo stati contattati da Giuseppe Garino, storico esercente dell'edicola di piazza Galimberti, una delle due potenzialmente di interesse per questi due giovani, soprattutto per la sua centralissima posizione.
Il signor Garino, che ha gestito il chiosco per ben 64 anni ininterrottamente, ci ha evidenziato come non sia per nulla fatiscente né abbandonata - nell'articolo, in realtà, si faceva riferimento in particolare a quella di piazza Torino, chiusa da cinque anni - ma ancora aperta per la vendita di opuscoli e libri su Cuneo e dintorni.
Una cosa è certa: il signor Garino, 81enne ancora molto attivo, è innamorato di Cuneo e della sua storia. Ed è proprio questo amore a spingerlo, ancora oggi, ad aprire il chiosco e a passarci del tempo.
Certo, è un chiosco dotato di ogni comfort, compresi il riscaldamento d'inverno e l'aria condizionata d'estate. E c'è il bagno, con wc e lavandino.
Prima il chiosco era sotto i portici di fronte alla drogheria Giraudo; dal 1990 si trova invece sul marciapiede della piazza.
L'edicola è stata chiusa da aprile a novembre 2024 perché il signor Garino ha avuto dei seri problemi di salute. L'attività di vendita dei giornali è stata trasferita alla tabaccheria di fronte, ma dal 4 novembre Garino ha riaperto il chiosco, dove non vende più giornali ma libri ed opuscoli su Cuneo e provincia.
"Continuo a pagare regolarmente il suolo pubblico e sono perfettamente in regola con tutti i doveri che comporta il commercio al minuto", ci tiene a sottolineare.
Ma, soprattutto, tiene a far sapere, pubblicamente, quello che è il suo grande desiderio, già espresso all'amministrazione: donare il chiosco alla Città di Cuneo perché lo possa utilizzare come punto di informazione turistica, come già accaduto in molti comuni italiani.
"Io amo molto Cuneo, qui sono nato e qui ho sempre vissuto e lavorato. Vorrei lasciare un qualcosa di concreto donando questo manufatto a Cuneo, la mia città, molto più apprezzata dai visitatori che da noi residenti. Questa è la mia proposta. Ora tocca all'amministrazione accettarla oppure scegliere di lasciarla cadere. Io credo che la mia idea sia interessante e soprattutto molto utile per la mia Cuneo".