Curiosità - 10 novembre 2025, 16:20

Dal Parco Safari delle Langhe di Murazzano una targa per Tato, il gatto che fece discutere l'Italia

L'iniziativa in memoria dell'animale morto lo scorso anno e divenuto famoso in tutto il Paese per i manifesti funebri affissi dalla famiglia che lo aveva adottato

Il Parco Safari delle Langhe di Murazzano ha dedicato una targa al gatto Tato, il micio cuneese diventato famoso in tutta Italia per i manifesti funebri affissi dai suoi “genitori umani”, Claudio Tomatis e Stefania Tosello.

Tato è morto lo scorso anno, a 20 anni. Con Claudio e Stefania aveva vissuto 14 anni: inizialmente randagio, è stato adottato dopo essere stato investito da un’auto, curato e accolto in casa fino a diventare, nelle parole della coppia, “il loro bambino”. Per annunciare la sua morte, i due hanno scelto di stampare una quarantina di manifesti funebri, affissi a Borgo San Dalmazzo e Boves, mentre il Comune di Cuneo ha negato l’autorizzazione. Da lì la polemica, i comunicati ufficiali delle Amministrazioni e, infine, l’attenzione dei media nazionali, fino all’interessamento del talk show “Porta a Porta”.

La targa al Parco Safari delle Langhe è un nuovo capitolo di questa storia: non solo un omaggio a un animale amato, ma anche un segnale di come il rapporto tra esseri umani e animali da compagnia stia cambiando profondamente.

DOLORE, MISURA E SPAZIO PUBBLICO
La storia di Tato, fin dal primo momento, ha diviso l’opinione pubblica: da un lato chi si è riconosciuto nel dolore dei “genitori umani” e nel bisogno di salutare l’animale con un rito simile a quello riservato alle persone; dall’altro chi ha parlato di “mancanza di misura”, giudicando eccessivi sia i manifesti funebri sia la loro eco mediatica.
La polemica sulle affissioni, autorizzate in alcuni Comuni, negate a Cuneo, ha sollevato una questione concreta: è arrivato il momento di prevedere spazi appositi per manifesti in memoria degli animali, con regole chiare, come già avviene per le persone? Alcune città italiane hanno già sperimentato questa strada; altre, come nel Cuneese, stanno iniziando a interrogarsi.

La targa al Parco Safari delle Langhe, luogo che ospita centinaia di animali e accoglie ogni anno moltissimi visitatori, si inserisce in questo percorso. Parla a chi ha seguito il “caso Tato” in televisione e sui social, ma anche a chi, semplicemente, entrando nel parco, si ferma a leggere il nome di un gatto mai conosciuto, tuttavia amato abbastanza da meritare un ricordo permanente.

Gabriella Fazio