La preoccupazione per l’impatto dei dazi americani sulle imprese del vino e l’esigenza di accelerare i tempi di chiusura dei trattati di libero scambio con Mercosur e India. Sono queste, secondo quanto riferito dall’agenzia Adnkronos, le principali istanze oggetto del doppio incontro che venerdì 31 ottobre ha messo di fronte il presidente di Unione Italiana Vini (Uiv) Lamberto Frescobaldi e il commissario europeo per il Commercio, Maroš Šefčovič.

Gli appuntamenti si sono tenuti al ministero dell’Agricoltura e a quello degli Affari Esteri (Villa Madama) in presenza dei ministri Francesco Lollobrigida e Antonio Tajani, oltre ai principali stakeholder del made in Italy.
"Apprezziamo il lavoro svolto dal commissario Šefčovič in una delle fasi più delicate della nostra storia commerciale – ha detto ad Adnkronos il presidente Frescobaldi –, e auspichiamo che la forza della diplomazia possa convincere l’amministrazione Trump a recedere dall’imposizione di tariffe al vino, dannose per le imprese italiane ed europee ma ancora di più per gli interessi della catena commerciale americana. Per ogni dollaro investito in vini europei, infatti, il trade americano ne genera altri 4,5 in favore dell’economia Usa. Per questo il vino – la cui contrazione nel mercato d’oltreoceano è sempre più evidente – deve restare una priorità nell’agenda delle relazioni con gli Stati Uniti, e l’alleanza con i partner commerciali Usa potrebbe essere un elemento strategico da perseguire. Incontri come quelli di oggi – ha concluso Frescobaldi – possono rivelarsi molto utili, ringraziamo perciò i ministri Lollobrigida e Tajani per l’opportunità data”. Unione italiana vini auspica infine un impegno straordinario del Governo e della Commissione nel prosieguo della trattativa.
L’EXPORT DEL VINO ITALIANO NEGLI USA, -28% NEL BIMESTRE LUGLIO-AGOSTO
Nei giorni scorsi Uil aveva lanciato l’allarme per la caduta accusata dall’export di vino italiano negli Stati Uniti, che nei mesi di luglio e agosto ha fatto registrare un -28% in valore, nonostante gli “sconti” anti-dazi dei produttori italiani che nel periodo hanno abbassato i listini in media di circa il 17%.
La sintesi è quella fornita dall’Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv) sulle esportazioni verso gli Usa nei primi 8 mesi del 2025, un anno in cui si è passati a un progressivo deterioramento in coincidenza con l’avvento dei dazi, con un tendenziale a valore che è passato dal +12,5% del primo trimestre al -3% dei primi 8 mesi.
Un’inversione di rotta determinata in particolare dal crollo di luglio (-26% sul pari periodo 2024) - rilevato oggi da Istat - e di agosto (-30%), primo mese soggetto a dazi al 15%. E le prospettive nel breve termine, secondo l’Osservatorio Uiv, non sono positive: secondo i dati provvisori delle dogane evidenziati dalla Dg Taxud (Commissione Ue), a settembre si prospetta un’ulteriore contrazione in doppia cifra.
“Come previsto – ha detto il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi – i dazi e la debolezza del dollaro hanno inciso sull’andamento del mercato. La situazione che vedeva i consumi statunitensi in calo e, allo stesso tempo, un aumento degli ordini per scorte non poteva mantenersi a lungo, e i dati del bimestre estivo lo confermano. Le imprese sono ora chiamate a guardare al medio-lungo periodo: da un lato sarà importante cogliere l’occasione per migliorare ulteriormente efficienza e managerialità; dall’altro rafforzare la presenza sui mercati esteri, a partire dagli Stati Uniti nella fase di stabilizzazione. In questo contesto sarà rilevante l’intervento delle istituzioni in materia di promozione e internazionalizzazione (…)”.
Per l’Osservatorio, il saldo export (base dogane) verso i Paesi extra-Ue nei primi 8 mesi indica un tendenziale con cali superiori al 3% valore e al 4% volume, per effetto di contrazioni a valore in particolare di Cina (-27%), Russia (-26%) ma anche di Giappone (-5%), Svizzera e Regno Unito (-3% e -2,5%). Tra i buyer principali, prosegue la corsa del Canada (+10,5%).















