Chi aggredisce un medico, un infermiere o un operatore sanitario non colpisce solo una persona, ma l’intero sistema di cura e sicurezza pubblica.
E negli ospedali italiani, purtroppo, gli episodi di rabbia e violenza contro chi lavora per curare sono sempre più frequenti.
Per contrastare il fenomeno, la legge ha rafforzato le tutele a favore del personale sanitario, equiparando medici, infermieri e operatori — durante il servizio — ai pubblici ufficiali.
Una norma che sancisce un principio chiaro: chi cura deve essere rispettato.
Il personale sanitario non chiede applausi dai balconi né titoli da eroe. Chiede semplicemente rispetto. E quando questo viene meno, la risposta è una sola: tolleranza zero.
A Cuneo le denunce aumentano. E cominciano ad arrivare anche le condanne.
Nei giorni scorsi è stata pronunciata la prima sentenza del tribunale di Cuneo nei confronti di un uomo che, nel 2023, aveva minacciato di morte un infermiere del Pronto soccorso del Santa Croce.
Sabato notte si è verificato un ennesimo episodio destinato a finire nelle aule del tribunale.
Un trentatreenne cuneese è stato arrestato e portato in carcere dopo aver aggredito verbalmente e fisicamente quattro operatori in servizio al Pronto soccorso, procurando loro delle lesioni, per fortuna lievi.
L’uomo era giunto in ospedale a bordo dell’ambulanza, in evidente stato di ebbrezza.
Già durante il trasporto aveva mostrato un atteggiamento violento, tanto che erano stati chiamati i carabinieri, saliti a bordo del mezzo per contenerlo.
“Quando è arrivato non stava in piedi — racconta un infermiere —. Si è chiuso in bagno e si è sdraiato a terra. E quando un’infermiera si è avvicinata per accertarsi delle sue condizioni, l’ha sollevata e scaraventata contro il muro”.
Oltre alla donna, sono state aggredite altre due infermiere e un operatore socio-sanitario, tutti ora a casa in infortunio.
L’uomo, su decisione del magistrato, è stato rimesso in libertà ieri, domenica 2 novembre, in quanto non sono state ravvisate esigenze cautelari.
Il 33enne, che non avrebbe precedenti, è stato denunciato per lesioni personali.
Non solo denunce, però. A Cuneo iniziano ad arrivare anche le prime sanzioni amministrative: fino a mille euro di multa per chi insulta il personale in servizio.
“Chi lavora in Pronto soccorso è particolarmente esposto, nonostante i provvedimenti protettivi assunti dall’azienda — spiega il dottor Giuseppe Lauria, direttore del Dipartimento di Emergenza e delle Aree critiche del Santa Croce —. Ma la violenza contro chi lavora h24, sette giorni su sette, è inaccettabile. Da parte del Dipartimento e dell’azienda la tolleranza sarà sempre zero. Qualunque tipo di aggressione, verbale o fisica, avrà conseguenze”.
Un messaggio netto, che ora trova riscontro anche nei fatti giudiziari. “Le norme ci sono — conclude Lauria — e il nostro dovere è farle rispettare. Nessuna impunità: chi insulta o aggredisce il personale sanitario ne risponderà di fronte alla legge”.